Il balzo del dollaro sui massimi di tre mesi contro l’euro infligge un duro colpo ai listini azionari americani, che insieme alle materie prime cedono terreno al giro di boa.
Le preoccupazioni circa un congelamento della ripresa economica hanno ridotto l’appeal degli asset ad altro rischio, nel giorno in cui il rating sul debito della Grecia ha subito un altro taglio da parte dell’agenzia S&P.
La valuta americana avanza contro le 16 principali rivali a New York dopo che ieri la Federal Reserve ha sottolineato che potrebbe presto iniziare a rimuovere le iniziative straordinarie di rilancio. I trader si interrogano sull’effetto che questo avra’ sulla maggiore economia mondiale.
Tra le performance dei singoli, vendute a piene mani le Citigroup dopo che l’offerta di titoli sul mercato ad un prezzo scontato non ha riscontrato il successo sperato. La banca ha raccolto $17 miliardi dall’operazione. Nel frattempo perde quota anche FedEx, dopo che il corriere espresso ha emesso stime sugli utili che hanno deluso gli analisti.
In ambito macro sono giunti segnali poco confortanti dal fronte del lavoro, con le nuove richieste di sussidio di disoccupazione che sono inaspettatamente aumentate la settimana scorsa. Meglio del previsto invece la lettura del Superindice di novembre e l’aggiornamento del Philly Fed di dicembre.
Intanto su Goldman e Morgan Stanley pesa la scelta dell’influente analista finanziaria Meredith Whitney di abbassare le stime sugli utili dei prossimi 2-3 anni delle banche. Oltre ai finanziari, male anche le produttrici di commodity e materiali di base. Il benchmark delle 24 principali materie prime, l’indice GSCI, scivola per la prima volta in sei sedute, registrando una perdita di circa l’1.1%.
La decisione di S&P di ridurre il rating sul credito della Grecia per la seconda volta quest’anno ha alimentato i timori secondo cui la recessione mondiale piu’ grave dalla Seconda Guerra Mondiale stia ancora facendo sentire il suo peso sull’economia di alcuni Paesi. Allo stesso tempo la Banca Centrale Usa ha detto che la maggior parte dei suoi programmi di prestiti straordinari scadranno il prossimo primo febbraio.
“E’ semplice: si tratta di un giorno pieno di notizie negative”, afferma Kevin Rendino, analista di BlackRock, il maggiore asset manager al mondo. Gli investitori stanno infatti liberando i loro portafogli delle scommesse a piu’ alto rendimento, puntando invece sui beni piu’ sicuri come il dollaro, balzato sui massimi dall’8 settembre contro la moneta unica (+1.8%), e lo yen. Avanzano anche i Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ sceso di cinque punti base attestandosi al 3.54%.