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WALL STREET IN RIBASSO: PESANTI LE BANCHE

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Chiusura di seduta negativa per il mercato azionario americano, depresso dal fatturato piu’ debole del previsto di JP Morgan e dal rafforzamento del biglietto verde. I conti della banca, la prima a riportare le cifre trimestrali, hanno riacceso i timori circa le perdite legate al credito.

Il dollaro ha guadagnato terreno contro 15 valute rivali su 16 e guadagnato l’1% circa contro la moneta unica, mentre il rendimento del benchmark decennale del Tesoro scivola dello 0.9% attestandosi al 3.66%.

Seduta nera per i titoli finanziari, che perdono quasi il 2%, risulando il peggior settore di giornata. Dopo aver riportato un utile superiore alle attese ma anche un fatturato piu’ debole del previsto, JP Morgan perde il 3%. Goldman Sachs e Bank of America lasciano sul campo almeno il 2%. La lettera si abbatte anche sui produttori di materiali di base, che appesantiti dal rafforzamento del dollaro calano di circa un punto percentuale.

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In ambito macro la fiducia dei consumatori e’ cresciuta meno delle attese, lasciando l’amaro in bocca agli operatori. Nel complesso positive ma non esaltanti le altre cifre economiche: la produzione industriale e’ aumentata dello 0.6% come previsto e la capacita’ di utilizzazione degli impianti e’ cresciuta a 72.0%, in lieve miglioramento rispetto al 71.8% di un mese prima.

Il mercato ha iniziato a limare i cali nel preborsa dopo che l’Empire State Index ha registrato un progresso a 15.92, risalendo dopo due mesi consecutivi di cali. Il dato del mese precedente e’ stato ritoccato al rialzo.

Nel frattempo l’indice dei prezzi al consumo di dicembre e’ aumentato dello 0.1% mese su mese. Si tratta di un incremento leggeremente inferiore a quello dello 0.2% previsto dalla maggior parte degli analisti, ma e’ sostanzialmente in linea con le attese. Se si escludono le componenti di cibo e energia, il dato e’ di 0.1%. Il CPI e il CPI Core sono risultati contrastanti se confrontati con la lettura di novembre, che aveva mostrato rispettivamente un rialzo dello 0.4% e una variazione nulla.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico scambiano in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con consegna febbraio lasciano sul campo $1.44 attestandosi a quota $77.95 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a $1.4385 nei confronti del dollaro. In flessione l’oro a $1131.00 l’oncia (-$12.00). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ sceso al 3.676% dal 3.734% di ieri.