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UNA SCIALUPPA PER NON NAUFRAGARE

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) – Nel fuggi fuggi generale, che ha provocato un sell off tale da far perdere all’indice italiano oltre l’8% in tre sedute e il 14% in venti giorni, è spuntato dal mercato Sedex di Borsa Italiana uno strumento che potrebbe aiutare l’investitore che non vuole rinunciare del tutto a destinare parte del proprio portafoglio al mercato azionario.

Si tratta di un certificato di investimento, uno dei tanti quotati sul mercato italiano ( se ne contano attualmente oltre 1600 ), che per le sue particolari caratteristiche è in grado di garantire una larga rete protettiva in caso di ribasso dell’indice e una buona partecipazione in caso di rialzo. Il funzionamento, ma soprattutto gli obiettivi, sono molto semplici da capire, a dispetto della complessità che notoriamente si portano dietro alcune delle strutture più diffuse di certificati.

Il certificato, un Bonus certificate emesso da Deutsche Bank, è rintracciabile sul Sedex con codice Isin DE000DB5N5Y5 e presenta le seguenti caratteristiche: alla scadenza del 17 dicembre 2010 rimborserà un importo fisso di 114 euro nel caso in cui il valore del FTSE Mib sia compreso tra 11000 e 22935 ma, soprattutto, se lo stesso non sarà mai andato a quotare al di sotto degli 11000 punti. La prima considerazione che si può fare è che, considerando l’attuale prezzo di possibile acquisto pari a 111,65 euro, il certificato garantisce un rendimento fisso del 2,1% in qualsiasi scenario dell’indice compreso tra il +9,5% e -48% dai 20900 punti attuali.

Inoltre, qualora l’indice delle blue chip italiane a scadenza abbia un valore superiore ai 22935 punti, o se avrà quotato anche per un solo giorno al di sotto degli 11000 punti, il certificato seguirà linearmente l’andamento del sottostante e pertanto rimborserà un ammontare pari al prodotto del multiplo ( 0,004970) per il valore dell’indice alla data di valutazione finale. Se ad esempio il FTSE Mib si trovasse a dicembre a 25080 punti, cioè in rialzo del 20% dai valori correnti, il certificato rimborserebbe 124,66 euro e il guadagno sarebbe quindi dell’11,7% dai prezzi attuali.

In conclusione, se l’indice non toccherà nuovi minimi, andando a violare gli 11000 punti, il certificato garantirà un guadagno minimo del 2,1%; in caso di rialzo, scontato il premio che si paga per assicurare l’investimento da un eventuale pesante ribasso dell’indice e accettando di rinunciare ai dividendi che verranno staccati fino alla scadenza ( per un ammontare complessivo del 9,5% circa), si inizierà a guadagnare in linea con il mercato.

Il connotato prettamente difensivo di questo prodotto traspare anche dal confronto tra il suo profilo di payoff a scadenza e quello risultante da un investimento diretto nel sottostante. In tutti gli scenari positivi, ovvero caratterizzati da incrementi di valore dell’indice italiano, il certificato offre sempre un rendimento inferiore al sottostante, ma per contro, in qualsiasi scenario negativo contenuto entro il -50% performa meglio. Va peraltro rilevato che sul mercato secondario non esiste al momento alcun prodotto con analogo profilo di rischio rendimento e con scadenza entro il 2010.

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