(Teleborsa) – Gli indici di Wall Street avviano l’ultima seduta della settimana all’insegna della debolezza, interrompendo così una serie di sedute positive. A condizionare il sentiment, soprattutto la decisione ieri della Fed di aumentare il tasso di sconto per i prestiti di emergenza, allo 0,75%. Tale decisione, è stata intepretata infatti dagli investitori come l’avvio di una exit strategy dalle politiche monetarie espansive intraprese per fronteggiare la crisi, nonostante l’istituto centrale abbia rassicurato che il costo del denaro rimarrà basso. Intanto dal fronte macroeconomico sono stati pubblicati i numeri sui prezzi al consumo per il mese di gennaio, che hanno evidenziato una crescita dell’inflazione dello 0,2% come il mese precedente e più contenuta rispetto al +0,3% indicato dagli analisti. Il dato core eslcusi gli elementi più volatili, quali alimentari ed energia, è sceso inaspettatamente dello 0,1% contro l’incremento dello 0,1% atteso dal consensus. Sul versante corporate, in arrivo ancora altre trimestrali societarie. Sulla scia dell’annuncio della Fed i riflettori saranno puntati anche sui titoli finanziari. Il dato sull’inflazione statunitense, salita nel mese di gennaio meno del previsto e che ha segnalato una pressione inflazionistica ancora limitata, ha fatto sbandare il dollaro da cui ne ha tratto beneficio l’euro. Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones segna un calo dello 0,24% a 10.367,81 punti mentre il nasdaq cede lo 0,34% a 2.234,57 punti. Debole anche il più ampio paniere S&P500 che perde lo 0,28% a 1.103,65 punti.
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