(Teleborsa) – Nel 2009 il Prodotto Interno Lordo italiano corretto per gli effetti di calendario è diminuito del 5,1%. L’Istat, infatti, ha rivisto al ribasso la stima preliminare di febbraio pari a – 4,9%. Per il Codacons si tratta di un tracollo senza precedenti. Solo durante la seconda guerra mondiale, infatti, c’è stato un crollo così grave, o meglio solo dal 1943 al 1945. Per questo, secondo l’associazione di consumatori, a fronte di una crisi così straordinaria il Governo avrebbe dovuto prendere provvedimenti altrettanto eccezionali a sostegno delle famiglie, riducendo la pressione fiscale in rapporto al Pil. Invece sono stati presi solo provvedimenti spot come i finti incentivi per chi acquista elettrodomestici, aggravando così la crisi in atto e ritardando la possibile ripresa. La conseguenza di questa politica sconsiderata, è che, nel 2009, i consumi finali nazionali sono diminuiti in termini reali dell’1,2% e la spesa delle famiglie residenti hanno avuto una flessione dell’1,8%. Per questo il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola deve smetterla di dormire sul pacchetto incentivi. Si tratta, infatti, di provvedimenti che avrebbero dovuto essere varati urgentemente fin dal 15 settembre 2008, allo scoppio ufficiale della crisi, e che invece da un anno e mezzo fluttuano unicamente nella mente di Scajola, interessato evidentemente solo a realizzare centrali nucleari.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Le commissioni sui servizi di pagamento delle banche italiane hanno toccato la cifra record di 9,3 miliardi nel 2023, con un CAGR 2021-2023 del 6%. A trainare tale performance sono i ricavi che le banche derivano dall’uso che i clienti fanno delle carte, che registrano un CAGR dell’11%.
Prosegue il risiko nel mondo della consulenza finanziaria e del risparmio gestito. Questa mattina Banca Generali ha deciso di promuovere un‘Opa volontaria totalitaria sulle azioni di Intermonte, storica Sim milanese che opera come investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan, con l‘obiettivo di revocare le azioni da Piazza Affari. La banca del Leone pagherà un
Cambio di rotta dei fondi aperti. A luglio infatti la raccolta netta ha virato in positivo a +2,95 miliardi di euro.