(Teleborsa) – Wind Telecomunicazioni ha annunciato oggi i conti del 2009 che si è chiuso con un utile netto di gruppo si attesta a 308 milioni di euro, in diminuzione rispetto all’utile di 385 milioni di euro dell’anno precedente a causa di maggiori imposte ed interessi passivi, questi ultimi aumentati di 117 milioni di euro rispetto al 2008. Lo si legge in una nota. I ricavi consolidati totali di Wind hanno raggiunto 5.726 milioni di euro, con una crescita del 4,7% rispetto al 2008, trainati dalla crescita dei ricavi da servizi di telecomunicazioni, aumentati del 5,2% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 5.450 milioni di euro. L’EBITDA nel 2009 si attesta a 2.064 milioni di euro, in crescita del 2,7% rispetto al 2008, nonostante la minore incidenza di proventi non ricorrenti rispetto allo scorso anno. Questa performance, ottenuta grazie all’incremento dei ricavi combinato con un’efficace politica di controllo dei costi, ha tuttavia risentito negativamente dell’incremento delle tariffe ULL e WLR. Il margine EBITDA del 2009 si attesta al 36,0%. Il risultato operativo (EBIT) presenta una crescita del 18,3% rispetto allo scorso anno, attestandosi a 1.139 milioni di euro, rispetto a 963 milioni di euro registrati nel 2008. In particolare, al 31 dicembre 2009, Wind presenta un indebitamento finanziario netto complessivo pari a 8.541 milioni di euro, in aumento rispetto ai 6.070 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2008, per effetto dell’emissione nel corso dell’anno del bond high yield da 2,7 miliardi di euro, che ha portato il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA a 4,1 volte rispetto ad un livello organico pari a 2,7 volte. I proventi di tale emissione sono stati infatti distribuiti come dividendi alle controllanti; queste ultime hanno utilizzato tali fondi per ripagare debito ed in particolare per rimborsare il prestito PIK per circa 2 miliardi di euro della controllante di Wind, WAHF, in scadenza nel 2011. La forte generazione di cassa registrata nel 2009 ha permesso a Wind, nel mese di gennaio 2010, di rimborsare in anticipo la quota di debito in scadenza a giugno 2011 per un importo pari a 336 milioni di euro.
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