(Teleborsa) – Nel mese di febbraio, l’indice dei prezzi dei prodotti industriali venduti sul mercato interno ha registrato, in termini congiunturali, variazioni positive per i beni strumentali (più 0,4 per cento) e per l’energia (più 0,6 per cento), variazioni negative per i beni di consumo (meno 0,1 per cento) e per i beni intermedi (meno 0,2 per cento). Nel confronto tra febbraio 2010 e lo stesso mese dell’anno precedente, l’indice è diminuito dello 0,4 per cento per i beni di consumo, dello 0,8 per cento per i beni strumentali e dello 0,3 per cento per i beni intermedi, mentre è aumentato del 3,5 per cento per l’energia. Nel confronto relativo al periodo gennaio-febbraio, le variazioni tendenziali sono risultate negative per i beni di consumo (meno 0,4 per cento), per i beni strumentali (meno 1,2 per cento) e per i beni intermedi (meno 0,6 per cento); la variazione è stata positiva per l’energia (più 3,0 per cento). Nel mese di febbraio, l’aumento congiunturale dell’indice dei prezzi dei prodotti industriali venduti sul mercato estero (più 0,5 per cento) è derivato da variazioni positive sia per la zona euro (più 0,3 per cento), sia per la zona non euro (più 0,7 per cento). L’incremento tendenziale dello 0,6 per cento è la sintesi di un aumento dell’1,1 per cento per la zona non euro e di una variazione nulla per la zona euro. Gli indici dei raggruppamenti principali di industrie hanno registrato, in termini congiunturali, variazioni positive per i beni strumentali (più 0,1 per cento), per i beni intermedi (più 0,7 per cento) e per l’energia (più 3,7 per cento); la variazione è stata nulla per i beni di consumo. Nel confronto tra febbraio 2010 e lo stesso mese dell’anno precedente gli indici sono diminuiti dello 0,3 per cento per i beni di consumo, dello 0,7 per cento per i beni strumentali e del 2,7 per cento per i beni intermedi, mentre sono aumentati del 38,1 per cento per l’energia. Nel confronto relativo al periodo gennaio-febbraio, la variazione dei prezzi praticati sul mercato estero è risultata negativa per i beni di consumo (meno 0,1 per cento), per i beni strumentali (meno 0,8 per cento) e per i beni intermedi (meno 3,6 per cento); per l’energia si è registrato, invece, un incremento del 33,6 per cento.
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