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REPUTAZIONE: BUFFETT PRIMO, GOLDMAN ULTIMA

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E’ la Berkshire Hathaway di Warren Buffett la societa’ americana con la miglior reputazione. General Motors, Goldman Sachs e Aig, al contrario, vantano la peggiore. Per le aziende americane in generale pero’ le cose sembrano andare meglio: per la prima volta in quattro anni cresce la percentuale delle persone (dal 12 al 18%) che ha definito “buona” la credibilita’ dei big business. E’ quanto emerge dal rapporto annuale condotto dall’istituto di ricerca Harris Interactive. Ad incassare le migliori considerazioni sono i gruppi tecnologici come Google e Amazon. La maglia nera spetta invece ai giganti della finanza e ai costruttori di auto.

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All’inizio dell’anno Harris ha contattato online 9000 cittadini americani con l’obiettivo di generare una lista delle 60 societa’ piu’ note. A 30000 persone sono state fatte domande generiche sulla reputazione aziendale a stelle e strisce mentre 600 individui hanno valutato ogni societa’ in base a differenti aeree come responsabilita’ sociale, leadership, performance finanziaria, qualita’ dei prodotti e ambiente di lavoro. Dall’incrocio di questi dati e’ emersa la classifica che vede in testa la conglomerata dell’oracolo di Omaha (in risalita dall’11esimo posto) e, a seguire, Johnson & Johnson, Google, 3M, SC Johnson, Intel, Microsoft, Coca-Cola, Amazon e General Mills.

Non sono mancate delle sorprese. Il gruppo che realizza prodotti per la casa SC Johnson e’ entrato per la prima volta nella top ten. Il merito e’ di una massiccia campagna pubblicitaria che ha permesso ai consumatori di familiarizzare con il nome dell’azienda. Altra new entry e’ Goldman Sachs, che si ferma al 56esimo posto su 60. Ford ha fatto il maggior balzo in avanti nella classifica rispetto a quella dello scorso anno, passando al 37esimo dal 51esimo gradino. “L’a.d. Alan Mulally si e’ fatto avanti pubblicamente con decisioni di lungo termine: una chiara visione del futuro e’ stata preferita a soldi pubblici per un salvataggio”, ha spiegato Robert Fronk, senior vicepresidente di Harris. Altre realta’ che hanno fatto passi avanti sono ExxonMobil, Pepsi, Costco, Home Depot e Southwest Airlines. Bank of America, Verizon, Sonu, Target e Time Warner sono invece i gruppi che hanno registrato la maggior perdita di posizioni.

Gli ultimi 10 gradini della lista sono occupati da istituti finanziari e costruttori di auto che hanno fatto ricorso al denaro pubblico per sopravvivere in tempi di crisi. In ordine decrescente figurano Delta Airlines, Bank of America, JP Morgan Chase, General Motors, Chrysler, Goldman Sachs, Citigroup, Fannie Mae, AIG and Freddie Mac.

A livello di comparti industriali, e’ il settore del tabacco a incassare la peggior reputazione. L’anno scorso condivideva questo “onore” con il settore finanziario, in questa edizione al secondo (peggior) posto seguito da quello assicurativo. In vetta alla classifica, invece, tecnologia, turismo e retail.