(Teleborsa) – Eni ha perforato con successo il pozzo Perla 2, situato nel permesso Cardón IV, nell’offshore del Golfo del Venezuela. I risultati della perforazione, si legge in una nota, superano di gran lunga le aspettative iniziali, incrementando del 30% la stima delle risorse del giacimento con un ulteriore potenziale di crescita da definire con i prossimi pozzi. Perla si conferma quindi come uno dei più grossi giacimenti a gas scoperti al mondo negli ultimi anni, e il maggiore in Venezuela. Perla 2, perforato in 60 m di profondità d’acqua, ha incontrato 260 m netti di mineralizzazione a gas in un serbatoio carbonatico di ottima qualità, come confermato da campioni raccolti in pozzo per uno spessore di oltre 210 metri. Durante il test di produzione il pozzo ha erogato 1,4 milioni di metri cubi giorno di gas (pari a circa 8.600 barili di olio equivalente al giorno) e 1.500 barili giorno di condensato. La potenzialità di produzione per pozzo è stimata in oltre 2 milioni di metri cubi giorno di gas e 2.000 barili giorno di condensato. Il blocco Cardon IV è attualmente operato da una Joint Operating Company, 50% Eni e 50% Repsol, denominata Cardón IV S.A. La compagnia di stato venezuelana PDVSA detiene il diritto di entrare nella società durante la fase di sviluppo con una partecipazione del 35%. Quando PDVSA eserciterà questo diritto, Eni e Repsol manterranno entrambe una quota del 32,5% nel progetto, che sarà operato congiuntamente dalle tre compagnie. Eni e Repsol hanno già iniziato insieme a PDVSA la valutazione delle opzioni per uno sviluppo accelerato del campo, con una fase di early production che avrà come obiettivo uno start up a inizio-metà 2013 con una portata di circa 10 milioni di metri cubi giorno di gas.