(Teleborsa) – Fra la fine del 2008 e i primi mesi del 2009, le aziende hanno sperimentato una brusca caduta della domanda, comune al fronte domestico e a quello estero. Il venir meno del sostegno del canale estero si è riflesso negativamente sia sull’andamento dell’industria elettromeccanica italiana, sia di quella tedesca. In chiusura d’anno, secondo i preconsuntivi disponibili, l’industria elettromeccanica italiana ha registrato una flessione tendenziale del giro d’affari complessivo del 19%. I livelli produttivi hanno toccato minimi storici (-22% la caduta della produzione industriale nel 2009 nel confronto con l’anno precedente). L’industria elettromeccanica italiana occupa un ruolo di primo piano all’interno del panorama europeo, con una quota pari al 9% sul valore della produzione aggregata dell’Unione a 27 Stati. L’offerta industriale europea, grazie al primato tecnologico, appare ancora concentrata in Paesi di antica specializzazione produttiva. In prima posizione nel ranking su scala europea si conferma la Germania, storico leader settoriale, seguita da Francia e Italia. Italia e Germania generano in aggregato oltre la metà del valore della produzione europea del settore. Secondo le prime stime dell’Osservatorio Congiunturale sui settori ANIE, curato dal Servizio Studi di Intesa Sanpaolo, la filiera dei beni per l’energia – a cui è dedicata la Fiera di Hannover – si è confermata, anche nel difficile 2009, uno dei punti di forza dell’export sia per l’Italia sia per la Germania. Le esportazioni tedesche di questi beni sono, infatti, calate solamente del 7,8% rispetto al -16,7% complessivo dell’export di beni. Ancora meglio il risultato italiano, che ha visto una contrazione delle vendite all’estero di beni per l’energia pari soltanto al 5,7% contro il crollo del 19,5% dell’export complessivo. “Italia e Germania sono storicamente legate da stretti vincoli commerciali e condividono, più di altri Paesi europei, una solida vocazione all’attività manifatturiera, in particolare nei comparti fornitori di tecnologie” – dichiara Guidalberto Guidi, Presidente di Confindustria ANIE. “Sono fiducioso che questa edizione di Hannover Messe possa rivelarsi non solo una vetrina per l’eccellenza tecnologica dell’industria italiana, ma soprattutto, dopo molti mesi bui, un’importante occasione per riagganciare la ripresa sui mercati internazionali” – prosegue Guidi. “Il tema della mobilità sostenibile, su cui è incentrata la partnership italiana in Hannover, si conferma strategico per le nostre imprese in questa critica fase di uscita dalla crisi economica” – conclude Guidi. “La green economy è oggi una realtà e nei prossimi anni le tecnologie a minore impatto ambientale rappresenteranno le principali direttrici di sviluppo anche per la ricerca industriale”. “La relativa tenuta della filiera per l’energia – sottolinea Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo – è legata agli sforzi di diversificazione degli sbocchi commerciali in un contesto molto critico come quello del 2009, ed ha sicuramente beneficiato del ruolo di traino del mercato cinese sia per quanto riguarda la Germania (per cui la Cina rappresenta il primo paese di sbocco per questi beni) sia per quanto riguarda l’Italia, che ha ottenuto un balzo in avanti di oltre il 50% dell’export verso il gigante asiatico”.
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