(Teleborsa) – Sono andati distrutti almeno 10 milioni di rose prodotte in Kenya che è il principale esportatore mondiale verso i mercati europei, resi irraggiungibili a seguito del blocco del traffico aereo. E’ questo uno degli effetti economici sui flussi commerciali dell’eruzione del vulcano islandese evidenziati dalla Coldiretti che sottolinea come ad essere maggiormente danneggiati sono i prodotti deperibili che non possono essere conservati a lungo, dai fiori al pesce dalla frutta alla verdura fino alla mozzarella. La produzione keniota, realizzata spesso da multinazionali che sottopagano i lavoratori locali, è destinata – sottolinea la Coldiretti – quasi esclusivamente alle esportazioni ed è andata distrutta a seguito del caos nei voli aerei perche’ non è stato possibile assorbirla con il mercato locale. I fiori del Kenya, soprattutto le rose ma anche orchidee e lilium, arrivano in Europa per via aerea attraverso l’Olanda da dove – continua la Coldiretti – vengono poi spedite nei diversi Paesi. In Italia la distribuzione finale di questi fiori alimenta spesso anche lo sfruttamento ed il lavoro minorile nelle città, con rose offerte direttamente in strada ai margini dei ristoranti e dei luoghi turistici. Lo stop alle importazioni non influenzerà comunque la disponibilità a livello nazionale poiché l’Italia – conclude la Coldiretti – è all’avanguardia nella coltivazione di fiori e piante e, in base ai risultati dell’ultimo censimento dell’agricoltura, risultano attive oltre 33.000 aziende florovivaistiche. I fiori più coltivati in Italia sono nell’ordine i garofani e appunto le rose.
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