(Teleborsa) – Il caso Grecia e gli esorbitanti deficit dei Paesi dell’Eurozona tornano a minare Piazza Affari e gli altri Eurolistini . I dati pubblicati dall’Eurostat sull’entità del rapporto deficit/PIL della Zona Euro evidenziano un valore più che triplicato nel 2009 rispetto all’anno precedente. Salta all’occhio anche il bilancio pesante della Grecia, che potrebbe essere ulteriormente rivisto in peggio, anche se il Ministro delle finanze greco ha riaffermato la validità delle misure di sostegno predisposte dal Governo ellenico, ribadendo l’impegno a rispettare i target di riduzione fissati per l’anno in corso. Pesantemente negativa la reazione delle borse a questa notizia, che ha neutralizzato anche il moderato ottimismo suscitato dai dati sui PMI della Zona Euro, apparsi in netto miglioramento e superiori alle attese. Sull’altra sponda dell’Oceano Atlantico, i futures a stelle e strisce sono colati a picco, preannunciando una partenza debole anche per Wall Street. Sul mercato valutario, l’euro ha subito una improvvisa inversione di rotta, scivolando a 1,334 USD, risentendo delle pressioni esercitate dalla notizia. Anche il petrolio ha girato in rosso e scende a 83 dollari al barile. A Milano, restano ben pochi spunti per sorridere. L’indice FTSE All Share scivola dell’1,13%, l’indice FTSE MIB dell’1,16%, l’indice FTSE Mid Cap dello 0,95% e l’indice FTSE Star dello 0,81%. In vetta al paniere principale Exor, dopo i rumors sulla gara per la conquista della belga KBC European Private Bankers, secondo cui sarebbe preferita la concorrente indiana Hindujia. Realizzi colpiscono invece la Fiat all’indomani del Piano, che è stato presentato oggi dall’AD, Sergio Marchionne, e da John Elkann al Ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola. Il Ministro si è detto molto soddisfatto e convinto che difenda la centralità del Paese. In forma anche Bulgari che si colloca fra le migliori blue-chips, di riflesso al rialzo del giudizio di Morgan Stanley a “overweight”. Oggi è in agenda anche l’Assemblea per l’approvazione del bilancio. Resta un effetto traino anche su Luxottica. Il denaro fugge definitivamente dalle banche, incluse Intesa Sanpaolo ed UBI Banca, che sono state inserite nella most preferred list di Bank of America-Merrill Lynch. In rosso anche Unicredit che secondo Il Messaggero dovrebbe avanzare oggi un’offerta per le filiali tedesche della SEB, rafforzandosi nel settore retail. La peggiore è la Popolare di Milano. Soffia aria gelida sui petroliferi, di riflesso al calo del prezzo del greggio ed ai conti di Saipem ed Eni. Male anche Snam Rete Gas dopo il giudizio di Citigroup a “hold” ed in attesa dei risultati. In lettera Prysmian che ha accelerato al ribasso sulla scia della delusione generata dai dati sulle vendite e dalle prospettive della concorrente francese Nexans. Piange anche la STM in attesa della trimestrale che annuncerà domani.
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