ROMA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro tassi governativi in rialzo, soprattutto nella parte a lungo termine dopo i dati Usa sul mercato del lavoro migliori delle attese. Il movimento al rialzo è stato più accentuato per i titoli tedeschi, riportando lo spread vs Italia in area 240pb. Nel frattempo Moody’s ha migliorato l’outlook sul debito portoghese, portandolo da negativo a stabile su indicazioni di miglioramento della posizione fiscale. Sul fronte BCE, dopo il taglio a sorpresa dello scorso giovedì, FT riporta in un articolo indiscrezioni sulla spaccatura all’interno del board nel momento del voto. In particolare vi sarebbe stato il dissenso di 6 membri facenti riferimento soprattutto a governatori di banche centrali del nord Europa. A tal proposito FT oltre alla Germania cita anche l’Olanda e l’Austria.
Questa settimana sarà piuttosto affollato il calendario delle emissioni governative. Partirà domani l’Olanda con la riapertura del titolo decennale fino a 2,5Mld€, seguita il giorno seguente dalla Germania (nuovo 2 anni fino a 5Mld€) e dall’Italia (fino a 5,5 Mld€ di CCT, Btp 3 e 30 anni). Negli Usa, il mover del giorno è stato rappresentato venerdì dai dati sul mercato del lavoro che a sorpresa sono risultati nettamente migliori delle attese con 204.000 nuovi posti di lavoro creati ad ottobre, insieme ad un’ampia revisione al rialzo dei dati di agosto e settembre. La media mensile del 2013 si è così nuovamente riportata sopra le 180.000 unità.
I contributi positivi al dato sono stati piuttosto omogenei, con un forte incremento degli occupati in particolare nel comparto delle vendite al dettaglio. Contemporaneamente il tasso di disoccupazione è salito al 7,3% dal 7,2%, in corrispondenza di una notevole fuoriuscita di unità dalla forza lavoro, con il tasso di partecipazione sceso ad un nuovo minimo pari a 62,8%. All’interno del dato si scorgono segnali positivi come ad esempio il calo di uno degli indici spesso citati da Bernanke ossia la percentuale di disoccupati per un periodo superiore ai 6 mesi, scesa a 36,1%, minimo da agosto 2009. Il dato di novembre sarà determinante per comprendere l’entità dell’eventuale impatto dello shutdown.
Il dato di venerdì riporta al centro dell’attenzione l’ipotesi di un tapering anticipato a dicembre/gennaio. Un sondaggio condotto da Bloomberg News dopo la pubblicazione del dato ha mostrato però come la maggioranza degli interpellati sia ancora dell’avviso che la partenza sarà a marzo, con una riduzione degli acquisti di 15Mld$. In settimana, dopo la giornata di chiusura di oggi per festività, l’attenzione sarà soprattutto sulle dichiarazioni di diversi membri Fed, tra cui Bernanke.
Valute: euro in deprezzamento lo scorso venerdì dopo i dati sul mercato del lavoro, toccando comunque un livello minimo superiore rispetto a quello raggiunto dopo il taglio dei tassi della Bce della giornata precedente. Le posizioni speculative aggiornate allo scorso martedì hanno nel frattempo evidenziato un brusco ridimensionamento delle posizioni a favore di un apprezzamento dell’euro.
La reazione del cambio nelle due importanti giornate di giovedì e venerdì, mostra l’importanza al momento del supporto in area 1,33 che potrebbe ancora rivelarsi determinante nel corso della settimana. Lo yen venerdì si è apprezzato temporaneamente verso euro dopo la pubblicazione dei dati Usa, calando in prossimità del supporto 131 per poi recuperare terreno. Per questa settimana 131 e 130 restano i principali supporti di riferimento, mentre area 134 è la resistenza più significativa.
Tra le principali valute, venerdì il deprezzamento maggiore è stato registrato dalla corona norvegese che ha toccato i minimi da 3 anni verso euro dopo le parole del primo ministro del paese. Erna Solberg ha dichiarato che il suo governo è pronto a modificare la proposta sul bilancio qualora il cambio si confermi troppo forte per consentire la competitività degli esportatori.
Stabile lo yuan cinese dopo una serie di dati macro del fine settimana relativi al mese di ottobre: l’inflazione è salita meno delle attese, così come le vendite al dettaglio e gli investimenti aziendali; in accelerazione invece la produzione industriale. E’ in corso da sabato la terza sessione plenaria del comitato del partito comunista (terminerà domani) per delineare le riforme strutturali economiche e sociali per favorire la crescita dell’economia cinese nei prossimi 10 anni. Tra le valute emergenti in apprezzamento il peso messicano che beneficia dei segnali di miglioramento in arrivo dagli Stati Uniti.
Commodity: l’indice generale GSCI è calato per la terza settimana consecutiva (ai minimi da fine giugno) nonostante il rialzo di venerdì guidato dal comparto energia. Dopo le prese di profitto delle giornate precedenti, il greggio ha registrato un andamento positivo con il Brent che ha guadagnato l’1,6% risultando una delle migliori commodity di venerdì.
Anche le agricole hanno chiuso l’ultima seduta della settimana in aumento ad eccezione del cacao e del grano; da evidenziare l’andamento del mais (+1,5%) che ha rimbalzato dopo che l’Usda ha previsto un raccolto inferiore al consenso di mercato. In settimana il mais aveva toccato i minimi da tre anni.
Andamento negativo per i preziosi, con l’oro tornato sotto quota 1300$/oncia sulla scia di nuove aspettative sulla partenza del tapering nel 2013. I dati della CFTC mostrano un calo del 20% delle posizioni nette lunghe sulle principali 18 commodity, con l’ammontare ai minimi da fine agosto.
Azionario: venerdì si è assistito ad un rialzo dell’indice Stoxx 600 favorito dai buoni dati macro Usa del pomeriggio, dopo una partenza debole. L’indice ha così chiuso la settimana in rialzo dello 0,4%, chiudendo in positivo per la quinta settimana consecutiva e toccando giovedì i massimi da oltre 5 anni. La scorsa settimana ha visto tra i settori con le performance migliori le risorse base, i media e gli industriali, mentre cali sono stati registrati da telefonici e bancari.
Nonostante il rialzo dello Stoxx 600, la giornata di venerdì ha registrato un andamento contrastato tra i principali indici europei: l’Eurostoxx 50, il Cac40 hanno chiuso in lieve calo, mentre il Ftsemib ed il Ftse100 in positivo; intorno alla parità Dax ed Ibex. In Italia il Ftsemib è salito dello 0,5% con la maggior parte dei titoli in positivo tranne poche eccezioni. Tra queste segnaliamo il forte calo di Telecom Italia (-5,6%) che continua ad essere penalizzata dall’operazione sul capitale. Forti vendite anche su Finmeccanica (-6%) dopo il taglio dell’Ebitda 2013 annunciato nella trimestrale.
Gli operatori hanno invece ben accolto i dati societari di Enel (+3,5%) che hanno dato luogo ad alcune revisioni al rialzo da parte di alcuni analisti del target price del titolo. Misto il settore bancario. Questa mattina i listini oscillano intorno alla parità nelle prime fasi di scambio della settimana. Negli Usa listini azionari in rialzo dopo i favorevoli dati sull’occupazione, comportando un rialzo dell’indice S&P500 dell’1,34%. Il settore che maggiormente ha contribuito al rialzo è stato quello bancario, come testimoniato di oltre il 3% del relativo indice. I due migliori titoli del Dow Jones sono inoltre stati JPMorgan (+4,47%) e Goldman Sachs (+2,2%).
In calo Twitter (-7%), dopo il fortissimo incremento di giovedì (+73%) successivo all’Ipo.Sul fronte emergente sono proseguite le vendite nel comparto con l’indice MSCI EM che ha perso venerdì l’1,5% chiudendo la settimana con un calo superiore al 3%. Il settore emergente è quello che probabilmente è più sensibile al tapering della Fed, poiché gli operatori potrebbero temere nuove tensioni sui bond locali come già avvenuto lo scorso maggio, con ripercussioni negative sulle economie di tale area. Questa mattina si è assistito ad un andamento misto per le borse asiatiche: i listini cinesi hanno chiuso in lieve rialzo, così come il Giappone ed Hong Kong. In calo alcuni indici del sud est asiatico; in particolare quello filippino perde circa l’1,5% dopo il passaggio del tifone Haiyan che ha portato morte e distruzione nel paese.
INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI
ATLANTIA – La società chiude i primi nove mesi con un utile netto di 558Mln€, in calo di oltre il 20% rispetto all’analogo periodo di un anno fa sebbene al lordo di alcuni proventi finanziari risulti in aumento (+8,4%). I ricavi consolidati si sono attestati ad oltre 3,1Mld€, in crescita del 4,2% a/a; l’indebitamento finanziario netto è in calo al 30 settembre a 9,6Mld€ circa.
AZIMUT – La società ha annunciato l’emissione di obbligazioni subordinate convertibili (scadenza novembre 2020) per un importo nominale di 250Mln€ a tasso fisso (cedola annua compresa nel range 1,625-2,125% da corrispondersi semestralmente).
BUZZI-UNICEM – La società archivia i primi nove mesi dell’anno con un ricavo di poco sopra i 2Mld€, in calo del 3,2% rispetto all’analogo periodo del 2012, sebbene a cambi costanti la flessione risulti del 2,1%. Il margine operativo lordo si è attestato a 336Mln€ circa, in calo del 10% a/a; il gruppo ha confermato per l’intero 2013 un margine operativo lordo compreso nel range 5-10% in meno rispetto all’esercizio precedente e gli obiettivi di riduzione dell’indebitamento finanziario netto.
PARMALAT – La società chiude i primi nove mesi con un utile netto di quasi 160Mln€, in crescita del 13,6% rispetto all’analogo periodo del 2012. Stesso andamento per i ricavi, in aumento di quasi il 5% a 3,9Mld€ circa. Il gruppo ha stimato per il 2013 un ricavo ed un Ebitda in crescita del 3 e 5% a/a rispettivamente (a tassi di cambio e parametri costanti).
TENARIS – La società ha registrato nei primi nove mesi del 2013 un calo sia dell’utile netto sia del margine operativo lordo, rispettivamente a 314Mln€ (-28%) ed a 336Mln€ circa (-10%).
HSBC – La banca inglese, una delle maggiori in Europa, chiude il terzo trimestre con un utile netto al lordo delle imposte di oltre 4,5Mld$, in crescita del 30% rispetto all’analogo periodo di una anno prima. La società ha inoltre annunciato di aver accantonato un ulteriore risparmio di 400Mln$ nel periodo compreso tra luglio e settembre.
ACEA, PIAGGIO, UNICREDIT – Dati societari in pubblicazione oggi.
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