Lo sforzo economico per comprare casa in Italia nel terzo trimestre dell’anno si attesta al 19% del reddito medio annuale, in calo dello 0,9% rispetto al medesimo periodo di un anno prima. Così rende noto l’Ufficio studi di idealista, che si è concentrato sull’acquisto di un appartamento medio con due stanze, prendendo in esame le rate di un mutuo standard e confrontandole con i redditi medi delle famiglie.
Il tasso di sforzo, come rende noto lo stesso portale, misura il peso della casa sul potere d’acquisto della famiglia. Nel caso della vendita, il tasso di sforzo è calcolato come la quota annua del reddito netto del nucleo familiare destinata al pagamento di un mutuo “tipico”, nel senso che è stipulato con caratteristiche medie in termini di durata e tasso di interesse.
Lo sforzo economico per comprare casa: uno sguardo ai capoluoghi
Il report di idealista rivela una situazione variegata a livello regionale e locale. Così in 34 capoluoghi, il tasso di sforzo per l’acquisto di una casa ha superato la media italiana del 19%, raggiungendo le percentuali che superano un terzo (33%) del reddito familiare per garantire la sostenibilità dell’investimento in città come Venezia (39%), Bolzano (35,2%), Milano (34,2%) e Rimini (33,6%).
Nella top ten dei capoluoghi con i tassi di sforzo più elevati si trovano anche Napoli (32,1%), Firenze (30,2%) e Roma (27,6%), confermando come l’acquisto di una casa rappresenti una sfida particolarmente gravosa nelle aree urbane più richieste e con prezzi immobiliari più elevati.
Nella maggior parte dei capoluoghi italiani, il costo dell’acquisto di un’abitazione si mantiene inferiore alla media nazionale del 19%. Secondo i dati raccolti da idealista, il 63% delle città monitorate registra un tasso di sforzo più contenuto per l’acquisto di un trilocale.
Le percentuali variano dal 18,6% di Vicenza, fino a scendere progressivamente al 6,3% di Biella, che si distingue come il capoluogo con il tasso di sforzo più basso d’Italia.
In generale, come rivela l’indagine di idealista, l‘effort economico necessario per acquistare casa in Italia è in calo nel 61% dei capoluoghi italiani, se confrontiamo i dati attuali con quelli relativi allo scorso anno. I ribassi più marcati spettano a Bolzano (-6,5%), Milano (-5,5%), Matera (-3,6%) e Monza (-3,4%). Anche in altri grandi centri si rileva una riduzione del tasso di sforzo: a Roma (-2%), Bologna (-1,8%) e Venezia (-1,4%). Tuttavia, in 33 città si è verificato un aumento dell’impegno economico necessario per comprare casa. Tra queste, i maggiori incremento spettano a Gorizia e Padova, con un rialzo del tasso di sforzo pari rispettivamente al 3% e al 2%.
Le province dove è più alto lo sforzo economico per comprare casa
Sul versante delle province, Bolzano registra il tasso di sforzo più alto per l’acquisto (39,3%), seguita da Rimini (34,5%), e Imperia (34,2%). In altre 34 province, il tasso di sforzo supera la media nazionale del 19%, ma rimane al di sotto del limite critico di un terzo del reddito familiare. Tra queste spiccano Napoli (29,1%), Venezia (27,3%), Firenze (25,7%), Milano (25,1%) e Roma (24,4%).
Le restanti province si collocano al di sotto della media nazionale, con tassi di sforzo che vanno dal 18,8% de La Spezia fino al 5,4% di Biella, la provincia con il valore più basso in Italia, a testimonianza di un impegno economico decisamente più contenuto per l’acquisto di un immobile.