Abi scrive alla Bce: “Mitigare gli effetti negativi delle politiche monetarie sulle banche”
Mitigare gli effetti negativi delle politiche accomodanti sulla redditività delle banche e al tempo stesso superare quegli ostacoli regolamentari all’erogazione del credito verso le piccole imprese. Così il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, e il Direttore Generale, Giovanni Sabatini, in una lettera inviata al Presidente della Bce, Mario Draghi, e al Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, alla vigilia della riunione della banca centrale di oggi.
Una lettera che raccoglie una serie di riflessioni in merito alle scelte di politica monetaria che il Consiglio Direttivo della Bce si appresta ad assumere. Nelle due grandi fasi della crisi finanziaria le scelte adottate dalla banca di Francoforte hanno permesso “di salvaguardare l’integrità dell’Euro, di mitigare gli impatti della crisi sull’economia europea, sulle imprese e sulle famiglie e, conseguentemente, di avere effetti anche per le banche nonostante gli effetti di compressione sul margine di interesse” si legge nella missiva.
Nello stesso periodo le banche sono state impegnate, e continuano ad esserlo, in un imponente sforzo di adeguamento ai nuovi requisiti regolamentari soprattutto sotto il profilo del rafforzamento patrimoniale nonostante la ridotta capacità di generazione interna di capitale, specie se confrontata con quella delle banche statunitensi. L’Abi sottolinea il successo nel processo di rafforzamento e di pulizia dei bilanci dalle conseguenze della crisi ma ora c’è da fare i conti con gli effetti del rallentamento dell’economia globale, conseguenza delle tensioni geopolitiche e delle guerre commerciali.
In questo contesto, ricorda l’Associazione, le Autorità monetarie hanno rivisto il percorso di rientro verso una normalizzazione delle politiche monetarie e in particolare il Consiglio Direttivo della BCE ha confermato la necessità di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo. Patuelli e Sabatini chiedono, a nome delle banche italiane, di mitigare effetti negativi delle politiche monetarie sugli istituti di credito.
La politica monetaria, perché possa sviluppare appieno i suoi effetti, deve essere accompagnata anche dall’azione dei Governi volta a rilanciare gli investimenti pubblici e privati, a promuovere velocemente le riforme strutturali e a riequilibrare i saldi delle partite correnti tra i paesi dell’area Euro (…)Nell’attuale situazione e nelle more di più decise azioni da parte dei governi europei di rilancio dell’economia, le banche operanti in Italia desiderano rappresentare la necessità che la prosecuzione di una politica monetaria altamente accomodante sia accompagnata da misure che ne mitighino gli effetti negativi sulla redditività delle banche, quali, ad esempio, un sistema a più livelli per la remunerazione delle riserve detenute presso la Banca Centrale. Allo stesso tempo riteniamo opportuno sottolineare come la trasmissione della politica monetaria accomodante sulle imprese e sulle famiglie, attraverso il canale del credito, possa oggi trovare ostacoli in misure regolamentari che, pur nel condivisibile obiettivo di aumentare la stabilità del settore bancario, riducono fortemente la capacità di erogare credito soprattutto alle imprese di più piccole dimensioni e che maggiormente soffrono nelle fasi di ciclo economico negativo.