ROMA (WSI) – Non accennano a diminuire, in Italia, le sofferenze del sistema bancario. L’ultimo rapporto mensile dell’Abi, Associazione bancaria italiana, riporta che a maggio le sofferenze sono balzate a quota 191,577 miliardi, dai 189,5 miliardi di marzo.
Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è salito così al 10% (era all’8,8% ad aprile dell’anno scorso), al massimo dalla fine del 1996.
Il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi è stato del 16,8% per i piccoli operatori economici (era al 14,9% un anno prima), il 16,9% per le imprese (14,2% a maggio dell’anno scorso) e il 7,2% per le famiglie (6,5% nello stesso mese del 2014).
Anche le sofferenze nette sono cresciute a 82,3 miliardi dagli 80,9 miliardi di marzo. Il rapporto con i prestiti è stato pari al 4,56%, in crescita dal 4,42% di marzo (era 4,23% ad aprile dell’anno scorso).
I tassi di interesse sui prestiti bancari sono scesi inoltre a maggio, con quello medio relativo al totale dei finanziamenti che si è attestato al nuovo minimo record, al 3,44%, rispetto al 3,49% di aprile.
Riguardo ai tassi sui mutui, il tasso medio sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di case è salito leggermente al 2,68%, dal 2,63% di aprile, restando sui valori più bassi da settembre 2010.
Il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese, si legge nel rapporto dell’associazione guidata dal presidente Antonio Patuelli, è sceso al 2,10% (dal 2,28% di aprile), il valore più basso da maggio del 2010.
Riguardo ai prestiti, resta però il segno negativo. L’insieme dei finanziamenti a famiglie e imprese ha segnato un calo più lieve su base annua, con -0,57% in miglioramento rispetto al -0,92% di aprile, proseguendo il trend in risalita dal picco negativo di novembre del 2013 (era a -4,5%). E’ il miglior risultato da maggio del 2012.
I nuovi prestiti alle imprese, in particolare, nei primi quattro mesi del 2015 hanno segnato un aumento di circa l’11,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per i nuovi mutui per l’acquisto di immobili, nello stesso quadrimestre c’è stata una crescita del 55,2% rispetto a gennaio-aprile 2014, mentre le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un +11,6%.
A maggio, sottolinea l’associazione bancaria, l’ammontare dei prestiti è stato di 1.815 miliardi, “nettamente superiore, di 111 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.704 miliardi”. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, a oggi “i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.815 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.403 miliardi”.