Banconota da 500 euro addio. Italia, Spagna, Francia, Belgio e Paesi Bassi hanno avanzato una precisa richiesta alla Commissione europea: l’estromissione totale dai circuiti di pagamento delle banconote da 500 euro.
Si tratterebbe di una misura da introdurre insieme ad altri provvedimenti finalizzati a contrastare il riciclaggio. In molti, infatti, credono che la banconota dal taglio più grande possa essere uno strumento utile per gli evasori e da qui la richiesta inoltrata alla Banca centrale europea già quest’estate tramite Position Paper.
Banconota da 500 euro: perchè se ne chiede l’abolizione
E’ stata la Serious Organised Crime Agency a scoprire nel 2010 che circa il 90% delle banconote da 500 euro in circolazione in UK erano nelle mani delle organizzazioni criminali. Il problema della banconota viola è che il suo valore è troppo elevato e rischia di agevolare attività criminali come riciclaggio e traffico di droga. Da qui, cinque Paesi Ue tra cui l’Italia chiedono alla Commissione Ue “di impegnarsi con la Bce per prendere in considerazione ulteriori passi in merito alle banconote da 500 euro, compresa l’introduzione di misure volte a un’eliminazione graduale per consentire la progressiva conversione da parte del pubblico in banconote di taglio più piccolo sotto la supervisione delle banche e della Banca Centrale”.
Nel Position Paper vengono citati anche degli studi che mostrano come le banconote dal taglio grande siano ampiamente sfruttate nelle attività illecite. Sotto accusa quindi la circolazione di banconote di grosso taglio (il 30% delle banconote in circolazione sono quelle da 500 euro, nonostante non siano un mezzo di pagamento comune). I richiedenti hanno infatti ricordato alla commissione come lo stesso organo europeo nel 2016 avesse sottolineato come le banconote da 500 euro abbiano svolto un ruolo fondamentale nel finanziamento di attività terroristiche.
Sempre nello stesso anno, la Banca centrale europea aveva “tenuto conto delle preoccupazioni relative alla banconota da 500 euro e deciso di interrompere la produzione e l’emissione di banconote da 500 euro”, si legge sul Sole 24 Ore.
Tuttavia, nonostante queste evidenze, le banconote da 500 euro continuano a circolare, tanto che “le ultime statistiche di fine febbraio 2021 mostrano che sono ancora in circolazione 400 milioni di banconote, per un valore complessivo di 200 miliardi di euro”. Da qui la proposta di eliminarle in modo graduale, prevedendo anche una “progressiva conversione da parte del pubblico in banconote di taglio più piccolo”.
I cinque Paesi hanno anche richiesto a Francoforte di stabilire un limite europeo alla circolazione del contante entro i 5.000 euro, mentre al momento il limite massimo stabilito dalla Commissione è di 10.000 euro, anche se i vari Paesi hanno già la facoltà di introdurre delle misure più stringenti (in Italia infatti il tetto massimo del contante è fissato a 2.000 euro).
Contante e sicurezza: cosa pensano gli italiani
Una ricerca di qualche mese fa condotta dall’Ipsos per Adyen, piattaforma di pagamento internazionale, rivela come oltre il 63% dei pagamenti degli italiani vengano effettuati attraverso soluzioni cashless: la quasi totalità (95%) della popolazione utilizza le carte mentre il 29% è già orientato verso i nuovi smart payments. Non solo, ben l’80% sostiene di preferire in senso assoluto i metodi di pagamento diversi dal contante, giudicati più comodi veloci e sicuri. E nel futuro? Continueranno a crescere i metodi digitali anche se solo il 14% pensa che il contante sparirà del tutto.
Oltre il 70% degli intervistati, registra ancora dall’indagine Ipsos, ritiene che sia importante incentivare l’utilizzo di queste soluzioni per emancipare il paese dall’arretratezza e migliorare la qualità della vita di consumatori e negozianti. Per la comodità, come dicono il 67% degli intervistati, per la velocità come dichiarano il 58%. Inoltre, il 33% degli intervistati indica la sicurezza come fattore determinante nella scelta di utilizzare smart payments o carte di credito.
E per quel che attiene alla sicurezza il 61% degli italiani ritiene che i pagamenti elettronici contribuiscano a limitare l’evasione fiscale, mentre il 37% afferma che possano aiutare a diminuire i rischi di scippi e il 28% pensa che garantiscano maggiore igiene: un aspetto senz’altro legato alla pandemia e al repentino cambiamento di abitudini ad essa legato.
E nel 2020 la pandemia ha accelerato lo sviluppo e l’utilizzo dei sistemi contactless e mobile, spingendo verso un processo di innovazione sempre più orientato allo switch tra contante e strumenti digitali. Nonostante la profonda riduzione dei consumi, il numero dei pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante a livello nazionale è cresciuto del +1.5%. Così emerge dalla 19esima edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di CRIF.
Cash Lovers in calo
Dallo studio emerge che il numero delle operazioni e gli importi complessivi transati con le carte di debito ha registrato una lieve crescita, mentre si registra un rallentamento delle carte di credito. Inoltre prosegue la crescita dell’utilizzo delle carte prepagate con un significativo aumento del numero delle transazioni e del valore delle operazioni ma è in netta riduzione l’approvvigionamento del contante con gli importi complessivamente prelevati si riducono del -17.2%. Lo studio rivela inoltre la contrazione del ricorso al contante, con tendenza alla sua ulteriore riduzione e cala il segmento dei Cash Lovers rispetto al 2020.
Se difatti i primi mesi del 2021 hanno evidenziato una crescita di oltre il 20% del possesso/presa di consapevolezza della funzionalità contactless della propria carta, anche l’utilizzo è in forte crescita, con ben il 70% dei titolari di carte contactless che ha utilizzato questa modalità di pagamento più di 2 volte al mese e la media di utilizzo mensile è di 3,7 volte. Il 50% dei titolari dichiara, inoltre, di aver fatto pagamenti contactless con la carta più spesso negli ultimi 6/9 mesi rispetto al recente passato.
Ma l’analisi dell’utilizzo dei diversi strumenti di pagamento per gli acquisti mette in luce anche una contrazione del ricorso al contante, con tendenza alla sua ulteriore riduzione: il target dei Cash Lovers registra un calo del -23% rispetto al 2020, con interessanti dinamiche Regionali e nei segmenti della popolazione, delineando un quadro della realtà italiana molto articolato e dinamico.