L’abolizione dei contanti sembra ancora un miraggio. Soprattutto in Europa, dove i consumatori preferiscono pagare in contanti piuttosto che con bancomat e carte di credito. Un discorso che vale soprattutto in Italia.
La conferma arriva da un sondaggio condotto dalla Banca Centrale Europea, dal quale emerge che nel 2016 circa il 79% dei pagamenti al dettaglio nell’area euro sono stati realizzati lo scorso anno usando il contante e solo il 19% usando carte. La percentuale scende al 54% in termini di valore delle operazioni.
In media, nell’Eurozona, le persone tengono in tasca 65 euro: in Italia 69, in Germania 103. Non solo, un consumatore su quattro tiene ancora i soldi in casa come forma precauzionale: un quarto degli interpellati ha disponibilità liquide nella propria abitazione come riserva precauzionale. E un quinto ha utilizzato nell’ultimo anno una banconota da 200 o da 500 euro.
Risultati che, si legge nel rapporto,
“mettono a dura prova la convinzione che la moneta stia venendo rapidamente sostituita da mezzi di pagamento elettronici”.
È il Sud Europa il fanalino di coda della classifica sull’utilizzo dei contanti.
In fondo alla graduatoria, Italia, Grecia e Spagna, con una quota di transazioni in contanti rispettivamente pari all’86%, 87% e 88%, per un valore del 68% per Italia e Spagna e che sale al 75% per la Grecia. Anche in Germania la percentuale è decisamente alta: l’80% degli acquisti è fatto in contanti. Peggio di tutti fa Malta, con il 92% delle transazioni in contanti per il 74% del valore complessivo.