ROMA (WSI) – Il premier Matteo Renzi fa la voce grossa e dice. “Le tasse che tagliano lo decidiamo noi e non Bruxelles”. Dal canto suo il portavoce della Commissione europea ha la bocca cucita e si limita a dire: “Valuteremo quando riceveremo il piano dell’Italia per il 2016”.
Mentre infuria la polemica, tra i dubbi sul piano del governo – dove si troveranno le coperture finanziarie – , il sospetto che la promessa dell’eliminazione dell’Imu e della Tasi sia tutta una mossa populistica e anche utopistica, una cosa è certa: la Commissione Ue ritiene che per la crescita e anche l’occupazione sia meglio puntare su un alleggerimento della pressione fiscale che colpisce il lavoro, che non fare sconti o eliminare tasse sulle prime case e in generale sui patrimoni. La linea è chiaramente spiegata, come riporta l’agenzia Askanews, nel rapporto annuale della stessa Commissione sulla crescita: “Tassare gli immobili è più favorevole alla crescita rispetto alle imposte su lavoro e redditi”.
E’ vero che la Commissione deve solo controllare se ci siano le coperture finanziarie, nel caso di ogni singolo paese. Dunque, quello che è vero è che i singoli paesi hanno una competenze esclusiva sulle manovre di natura fiscale.
L’Ue ha comunque reso noto, proprio di recente, che le imposte ricorrenti come l’Imu e le tasse sul possesso, sono preferibili a quelle che pesano sulle transazioni immobiliari (sempre in Italia l’imposta di registro che paga l’acquirente dell’immobile). “Riequilibrare le tasse sui patrimoni spostando il carico dalle imposte sulle transazioni a quelle ricorrenti assicura una base imponibile che riflette più fedelmente il valore del bene patrimoniale”.
In Ue la tassazione sui patrimoni è relativamente modesta. In media corrisponde al 2,2% del Pil, anche se l’Italia si distingue con un carico fiscale pari al 2,6% come la Danimarca. In Gran Bretagna è al 4,2%, in Francia al 3,6% del Pil e in Belgio al 3,4%, sotto l’1% in Germania. Solo in Francia e Spagna esiste una tassa generica sui patrimoni, in tutti gli altri solo imposte specifiche (in Italia l’imposta sui conti correnti).