ROMA (WSI) – I consumatori effettuano sempre più acquisti on line, perché internet è garanzia di risparmio rispetto ai canali tradizionali, ma le insidie per il portafoglio si nascondono anche sul web. L’odiosa applicazione di commissioni sul pagamento con carte di credito
è una pratica che non è mai del tutto scomparsa: si ridimensiona dopo una multa o un intervento degli enti di controllo, ma ritorna appena si abbassa la guardia.
È successo ancora, su due portali diversi ma entrambi legati ai viaggi: Ryanair e eDreams. La compagnia aerea irlandese non è nuova alle sanzioni e ne ha appena ricevuta un’altra dall’Antitrust di ben 400 mila euro. Il vettore è stato multato, in particolare, per non essersi uniformato alle richieste del Garante in materia di trasparenza sui pagamenti e per aver applicato una “tassa carta di credito” per tutti gli utenti che avessero pagato con carta (Visa, MasterCard e altre) addirittura dopo che la sanzione era già stata comminata.
Se Ryanair sembra fare regolarmente orecchio da mercante di fronte ai provvedimenti dell’Antitrust, si spera che la reazione di eDreams – se i comportamenti contestati saranno accertati – sarà più ragionevole. Il portale per acquistare viaggi online è finito nel mirino di Altroconsumo in seguito alla segnalazione di un utente che a sorpresa ha pagato un volo più del previsto, solo per aver effettuato la transazione con una determinata carta di credito.
L’Associazione ha inoltrato per questo un esposto a Bankitalia, che controllerà che sia stato rispettato il codice dei pagamenti, e alla stessa Antitrust, che è chiamata a esprimersi sulla possibile violazione della concorrenza. Il secondo sospetto deriva dal fatto che l’unica carta alla quale non sono applicati costi extra (e con la quale si ottiene anche lo sconto) è proprio quella emessa dal portale stesso.
A volte ritornano, quindi. Potrebbe non essere un caso che il riaffiorare di casi come questo sia tipico della bella stagione, in cui si cominciano a pianificare weekend fuori porta o addirittura le vacanze estive. L’opportunità di risparmio data dal web in questi casi rischia di essere vanificata, a causa di comportamenti scorretti e lesivi del diritto a un’informazione completa e chiara del consumatore. Probabilmente, i controlli dovrebbero essere più frequenti e, soprattutto, le sanzioni molto più alte, per poter essere considerate un deterrente efficace. Sarà la volta buona?
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