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Acquisti sull’azionario, la minaccia dei volumi bassi. Alert brusche inversioni

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LEGNANO (WSI) – In un mercato valutario che fatica a mostrare volatilità e che offre situazioni tecniche direzionali con il contagocce, le migliori opportunità operative sono senza alcun dubbio ancora rappresentate dai listini azionari che ieri in alcuni casi hanno aggiornato i massimi storici ancora una volta smentendo coloro i quali, e sono numerosi, che da tempo paventano il famoso punto di crollo strutturale dei prezzi. Degno di nota anche il sell off sull’oro che è tornato su supporti di grande rilevanza.

Draghi e possibili spunti

Esattamente come lunedì ieri abbiamo avuto modo si ascoltare Mario Draghi, in audizione in Portogallo. In assenza di market mover di grande rilievo è bene porre attenzione a tutti quegli spunti che porteranno poi alle comunicazioni che proverranno da Francoforte l’attesissimo 5 Giugno in occasione del meeting della Banca Centrale Europea. Ieri parlavamo della centralità del tema inflazione, naturalmente ritenuta troppo bassa e prolungata al punto da rendere le aspettative sempre più ancorate al downside e tale da creare il contesto per quello che è stato definito un “asset buying plan”, un acquisto di titoli dunque.

Dicevamo ancora come il timore per la pericolosa spirale di inflazione stagnante e di aspettative di inflazione al ribasso abbia dunque riportato in auge il tema del Quantitative Easing della BCE, tema discusso nel meeting di Aprile ma poi completamente dimenticato in quello di Maggio. Ieri invece lo speech del banchiere centrale è stato rivolto in qualche modo al tema della disoccupazione e della crescita dell’economia all’interno dell’Eurozona; è stato infatti dichiarato che il prossimo venerdì sarà diffuso un documento congiunto di BCE e BoE sulle azioni da implementare per la revisione della normativa sugli ABS e la standardizzazione dei criteri, col fine chiaramente del rilancio del credito soprattutto alle piccole e medie imprese per la UE. Noi affermiamo da tempo che dal punto di vista di impatto sulle variabili economiche, fermo restando l’assunto per il quale la politica monetaria riesce ad essere efficace nelle situazioni di squilibri momentanei e non per dirimere problematiche strutturali del quadro economico, il QE sarebbe senz’altro la risposta più credibile ed efficace all’interno del contesto europeo, oltre che il veicolo per generare veri e propri indebolimenti del valore dell’euro.

Le parole di Draghi di lunedì non avevano suscitato alcuna reazione del prezzo dell’Eurodollaro quasi per via di aspettative che in qualche modo sono scontate dal mercato che comunque si attende un qualche tipo di interventismo da Francoforte questa volta. Ieri invece il cambio ha rivisitato i minimi a 1,3615 per poi riposizionarsi nella fascia mediana del range, ancora una volta in una sorta di attesa che andrà però analizzata in ottica di dicotomia accumulazione/distribuzione.

Se fosse il primo il caso, saremmo in presenza di un lento ma sensato scaricamento dell’offerta che sta via via perdendo il suo eccesso a favore di un assorbimento dunque della crescente domanda sui punti di supporto con il preludio poi a buone risalite. Nel secondo caso, naturalmente si tratterebbe di una correzione che di fatto ricaricherebbe l’offerta per importanti rotture al ribasso. Dall’analisi comparata prezzi/volumi stiamo attendendo indicazioni più precise in questo senso e oggi potremo saperne sicuramente di più, conservando l’attenzione ai punti di minimo ma privilegiando lo scenario di prosecuzione della congestione più che di breakout dei livelli statici.

Borse ancora ai massimi

Ancora ieri abbiamo assistito a mercati azionari che in qualche modo sembrano invece continuare a vivere in maniera isolata. Se l’apertura settimanale estremamente positiva poteva essere in buona parte legata al risultato dell’elezioni europee, ieri i ritracciamenti sono stati pressochè inesistenti a favore di nuovi acquisti e di aggiornamenti dei massimi storici.

Tanto per citare due benchmark il Dax è infatti arrivato a 9.950 punti mentre l’S&P500 addirittura a 1.913. Ancora ieri ribadivamo come le condizioni tali per cui i listini rimangano sostenuti sono ancora tutte presenti: liquidità e tassi inesistenti non possono che essere ancora l’habitat naturale per i rialzi di Borsa.

Approfondendo la lettura di questi movimenti va detto che stiamo assistendo ad acquisti sostenuti da volumi relativamente bassi, quindi suscettibili di possibili brusche inversioni che potranno arrivare in maniera importante quando vi saranno le scadenze ufficiali dei contratti sui derivati quotati, con le ampie prese di profitto dei compratori che giĂ  via via da questi giorni potranno articolarsi.

Va detto ancora che dinamiche di questo tipo spesso inducono in nuovi massimi, perlopiù concepiti come pulizia di stop, prima di eventuali e repentine ripartenze al ribasso con dunque tutti i rischi di andare a vendere grafici così sostenuti.

Più sensato, da un punto di vista squisitamente tecnico, appare ricercare eventuali punti di ritracciamento da sfruttare in scia long e con un’ottica perlopiù intraday o, se non questo, un money management in ogni caso estremamente prudente soprattutto in accezione di protezione dello stop.

QUADRO TECNICO

EurUsd: naturalmente il grafico giornaliero mette in evidenza la cruciale area di supporto attorno a 1,3620 che è il punto di transito della media mobile a 200 periodi. Ieri ne abbiamo avuto la riprova con il raggiungimento dei punti di minimo, toccati e poi allontanati con il prezzo che si è posizionato nella mediana del range 1,3615/50. Il possibile swing dello stocastico ci suggerisce la potenzialità di ripartenze al rialzo che ancora una volta vanno implementate però al superamento proprio di 1,3650 verso l’1,3690, con 1,3670 come step intermedio. In ottica intraday 1,3650 rappresenta ancora infatti un punto di vendita e di ottimo RR per la ripresa dei punti di minimo che, se violati, fino a 1,3575 non vedrebbero ostacoli significativi.

UsdJpy: ancora un segnale equivoco quello visto ieri sul cambio che nei giorni scorsi aveva invece lanciato importanti warning al rialzo. La candela daily di ieri è abbastanza esemplificativa in tal senso, con tentativi di acquisto che non si sono spinti oltre il livello di 102,10. Il grafico a 4 ore evidenzia una divergenza ribassista tra prezzo ed oscillatore stocastico che in seconda battuta può essere tradata alla violazione al ribasso di 101,85, con aspettative su 101,60 e 101,35. Importante però è proprio 101,85 che invece su orizzonte più di breve ci fornisce indicazioni rialziste, con il transito della media esponenziale a 100 periodi sul grafico orario il quale mostra anche una divergenza inversa rialzista per ripartenza verso 102,10. 102,35 naturalmente la resistenza chiave successiva.

EurJpy: assoluta lateralità per il cross all’interno di meno di 40 pips. Ancora configurabile nell’accezione di correzione ribassista, è perciò possibile attendere rotture sotto 138,80 per il vicino obiettivo a 138,55 per stop in pari e allunghi sui punti di minimo a 138,15. 139,15 il trigger point invece al rialzo, per il quale però è bene attendere conferme di pullback dopo la rottura, verso l’area di 139,50.

GbpUsd: buoni i movimenti visti ieri sul cable con la ripresa di 1,6875 prima delle buone vendite verso 1,6835 prima e 1,6805 e 1,6780 poi. Altrettanto importante poi l’allontanamento da questo punto di minimo per quella che ora è la congestione notturna che fa base proprio a 1,6805 ed altezza fino a 1,6815, ancora da sfruttare in modalità di breakout privilegiando dapprima lo scenario short, visto il grafico orario che ben evidenzia la resistenza dinamica rappresentata dalla media 21 sulla quale il prezzo è perfettamente appoggiato. 1,6780 il primo target evidentemente.1,6765 per possibili estensioni. 1,6835 invece il primo target al rialzo seguito da 1,6850.

AudUsd: lateralità anche per questo cambio che continua a confermare l’importanza del livello di 0,9275. Tecnicamente esso rappresenta un ottimo punto di vendita visto il rapporto rischio/rendimento per rivedere 0,9245, stop in pari e occhio ai punti di minimo in area 0,9210. Sensato il reverse sopra 0,9280 in direzione 0,9315.

Ger30 (Dax): come già detto, nuovi massimi per l’indice tedesco che ieri ci ha mostrato lievissimi ritracciamenti prima delle ripartenze importanti fino a 9.950 punti. Fatta salva la considerazione della prima parte nella quale mettiamo in guardia dalle ampie salite non altrettanto supportate dai volumi, diviene difficile un’operatività a questi livelli se non pensata in ottica di acquisti in ritracciamento a partire da area 9.910/20 punti. Stop stretto ed invalidazione dello scenario long di breve sotto 9.890 punti in direzione 9.800.

XauUsd (Oro): violata significativamente la dinamica di congestione dell’oro delle ultime settimane con le forti discese che hanno messo in discussione il supporto a 1.268 dollari l’oncia, oltre che violato via via i vari 1.286 e 1.277. Proprio 1.269 appare un punto di potenziale ritracciamento e ripartenza verso area 1.255. Sopra 1.270 buoni i long in ricopertura dell’hidden gap almeno fino a 1.277/80.

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