Dietro all’accordo Adidas-Reebok annunciato lo scorso 3 agosto, per un valore di 3,8 miliardi di dollari, c’è qualcosa che non torna e che ha suscitato l’attenzione delle autorità della Sec, la Us Security and Exchange Commission. Si sospetta infatti un caso di insider trading. Nel mirino l’acquisizione di azioni Reebok, che una donna croata, Sonja Anticevic, avrebbe tentato di intascare, trasferendo la somma guadagnata, pari a due milioni di dollari, su un conto estero.
Il problema è che la signora Anticevic è una ex sarta che ora sbarca a fatica il lunario con una pensione di 263 dollari al mese e che, per arrotondare, ogni tanto fa la donna delle pulizie. Difficile immaginarla nei panni di una speculatrice pronta a sborsare in un colpo solo 130mila dollari in azioni Reebok.
LE ACCUSE – Secondo David Rosenfeld, dirigente presso l’ufficio della Sec a New York «le nostre accuse fanno riferimento a scambi di azioni che si presentano decisamente sospettosi, e che segnalano un caso di insider trading. Fattore che ci dà il permesso di lanciare un’indagine molto ampia, congelando contestualmente i fondi interessati dall’operazione».
LE IPOTESI – Una delle ipotesi sulle quali si sta lavorando è il possibile furto di identità sotto la quale si è svolta l’operazione, nella quale sarebbe finita l’ignara ex sarta. Ma c’è anche un nipote della signora Anticevic che lavora come broker a New York e che sarà probabilmente sentito da chi è chiamato a fare luce sulla strana vicenda della donna delle pulizie che ha battuto tutte le «volpi» di Wall Street. Sonja Anticevic si è difesa dicendo ai giornalisti che lei di questa vicenda non sa nulla: «Mai comprato niente. Lasciatemi stare per favore».