Economia

Affitti: prezzi in risalita nel 2020. Milano la più cara, Enna la più economica

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In un anno caratterizzato dal rallentamento della domanda di case in affitto, con un significativo aumento dello stock disponibile per la locazione dovuto al lockdown, i prezzi hanno segnato una fiammata per poi accusare una forte frenata in corrispondenza con la seconda ondata dell’emergenza Covid.

Così l’ufficio studi di Idealista secondo cui gli affitti in Italia sono aumentati del 14,9% nel corso del 2020, a una media di 10,9 euro mensili. In compenso, nell’ultimo trimestre, i prezzi mostrano una riduzione dello 0,5%, stando all’indice sui prezzi delle abitazioni di idealista.

Affitti: la situazione nelle regioni, province e capoluoghi

A livello regionale, è la Lombardia con 14,8 euro/m² a registrare gli affitti più elevati, seguita da Lazio (12,4 euro/m²), Toscana (12 euro/m²), Trentino-Alto Adige (11,4 euro/m²) e Valle d’Aosta (11 euro/m²).
Tutte le altre regioni si attestano su valori inferiori alla media nazionale, dai 10,7 dell’Emilia-Romagna, a ridursi fino ai 5,3 euro della Calabria, la regione più economica davanti al Molise (5,4 euro/m²).

Milano (17,5 euro/m²) si conferma la provincia con gli affitti più cari d’Italia davanti a Ravenna (14,8 euro/m²) e Lucca (14,1 euro/m²).
Le province più economiche dove affittare casa sono invece Caltanissetta e Avellino con 4,7 euro al metro quadro d’affitto, seguite da Catanzaro ed Enna, rispettivamente con 4,5 e 4,3 euro al mese.  A livello di capoluogo, Ragusa è l’unico mercato a non aver subito variazioni nel 2020.
In un anno all’insegna dei rialzi spiccano quelli a due cifre di Urbino (29,4%), Vibo Valentia (19,5%) e Cagliari (16,8%). All’opposto della tendenza le contrazioni maggiori spettano ad Ascoli Piceno (-10,3%), Matera (-12,3%) e Catanzaro (-13,2%).

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista:

“I prezzi delle locazioni hanno registrato un incremento in parte dovuto all’immissione sul mercato di un prodotto tradizionalmente destinato all’affitto turistico. Si tratta di abitazioni di piccole dimensioni con un prezzo unitario più alto per via della loro ubicazione, spesso in aree centrali delle città.
Nella seconda ondata della pandemia si assiste però, proprio a partire dalle città dove la rotazione delle locazioni era più elevata, a una tendenza alla flessione dei prezzi, come evidenziano i cali di Venezia (-9,6% su base annua), seguita da Firenze (-7,9%) e Milano (-6,4%). Nonostante la difficoltà di fare previsioni in mercati così volatili, è probabile che la tendenza all’adeguamento dei prezzi al nuovo ciclo economico continui e si estenda anche agli altri principali capoluoghi fino a quando l’offerta abitativa non sarà riassorbita”.