Economia

Affitti: smart working e dad frenano mercato, prezzi indietro al 2016

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Didattica a distanza e smart working fanno aumentare l’offerta di affitti residenziali in Italia. Lo evidenza l’ufficio studi SoloAffitti in un report, secondo cui l’epidemia da COVID ha profondamente cambiato il volto del mercato immobiliare in Italia.

A fronte dell’aumento dell’offerta di appartamenti in affitto, il canone medio è sceso a 570 euro, in calo del 7,5%. Flessioni più forti sono state registrate nelle città più grandi: Milano guida il trend con un -16%. Nel frattempo, la domanda ha registrato in calo nelle zone più centrali, soprattutto come conseguenza della minor presenza di studenti fuori sede e lavoratori che si sono trasferiti.

Affitti,  canoni in calo del -7,5%, nelle città metropolitane i maggiori ribassi

L’effetto dell’ampliata offerta di mercato e della ridotta richiesta da parte degli inquilini, rispetto ad anni “normali”, si fa sentire sui canoni di affitto, in calo mediamente del -7,5% con punte negative per i trilocali (-8,0%), che soffrono di una minore richiesta, e meno marcati per i quadrilocali e gli immobili più spaziosi (-7,2%), che invece risultano in crescita nelle preferenze degli inquilini.

Il calo dei canoni di affitto è maggiore nelle zone più centrali

Il dato più evidente, tuttavia, è la riduzione dei canoni diversa a seconda della dimensione urbana: molto pronunciato nelle grandi città (-9,5%), dove l’offerta è cresciuta maggiormente e la riduzione della domanda di studenti e lavoratori trasfertisti si è fatta sentire di più, molto meno pronunciato nelle città di medio-piccole dimensioni (-3,8%).

Guida la classifica dei cali di prezzo Milano (-16%, ovvero mediamente -200 € al mese), seguono Venezia-Mestre (-12%, ovvero -88€ mensili in mese), Bologna (-11%, uno sconto di ben -91€), Roma (-89€), Firenze (-75€) e Perugia (-10%), Napoli e Genova (-9%), Torino (-8%). Stabili o in leggera crescita i canoni in pochissime città: Cagliari (-1%), Potenza (invariati), Catanzaro e Campobasso (+1%).

Il canone medio italiano passa, dunque, dai 616€ del 2019 ai 570€ del 2020. Insomma, le conseguenze sui canoni di affitto dell’emergenza sanitaria Covid-19 ha determinato un ritorno dei prezzi sul mercato della locazione ai valori del 2016.

Si tratta di un balzo indietro importante, ma è anche il segnale di un mercato con prezzi flessibili, se paragonato a quello delle compravendite, caratterizzato da maggiore rigidità dei valori (quindi, meno in grado di adattarsi alle mutate condizioni economiche delle famiglie).