La battaglia fra la Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) e le banche si arricchisce di un nuovo capitolo, con la richiesta da parte del governo di ritirare gli emendamenti presentati nella X Commissione volti a impedire alle banche di essere proprietarie di agenzie immobiliari come previsto dal Ddl Concorrenza. Secondo la Fiaip, da tempo impegnata in questa battaglia, permettere alle banche di accedere a questo mercato, oltre a danneggiare la categoria degli attuali operatori nel settore, potrebbe distorcere la concorrenza. Come? “I clienti in sofferenza della banca potrebbero arrivare a intendere che la morsa del recupero del credito da parte della banca sarà più lieve se affideranno la vendita della casa alle agenzie della stessa banca”, scrive la federazione, che, però, si è dovuta scontrare in passato con lo sbarramento dell’Autorità antitrust. Quest’ultima, il 16 marzo del 2015, aveva risposto all’istanza della Fiaip affermando che la commistione fra banche e agenzie immobiliare non rappresenta “profili di criticità ai sensi del diritto antitrust in quanto configura l’ingresso di nuovi operatori sul mercato immobiliare, che non detengono una posizione dominante suscettibile di dar luogo a comportamenti abusivi”. In altre parole il fenomeno denunciato da Fiaip non andrebbe oltre la mera battaglia per proteggere la categoria dall’ingresso di nuovi concorrenti. Non la pensa così, ovviamente, il presidente della federazione, Paolo Righi, che in seguito agli ultimi sviluppi che allontanano la possibilità di emendare il Ddl.
Dopo i recenti decreti approvati dal Governo che permettono alle banche di diventare proprietarie dei beni immobili di chi è in ritardo con le rate del mutuo, dopo l’approvazione del bail-in, dopo la creazione del fondo Atlante e la ricerca di altri 40 miliardi per salvare alcuni istituti, il Governo assegna alle banche anche la vendita degli immobili”, ha affermato Righi, “a breve si creerà un oligopolio che permetterà, ad alcune banche, di concedere il mutuo, espropriare l’immobile di chi è in ritardo con i pagamenti, diventarne il proprietario e venderlo tramite la propria agenzia immobiliare facendosi pagare la provvigione”.
Righi si dice particolarmente sconcertato dal fatto che gli emendamenti di cui è stato richiesto il ritiro provenissero da diverse parti politiche, che assieme rappresentano il 75% dei voti in Senato.