C’è la necessità di un’evoluzione culturale del settore agricolo e di una maggiore comunicazione finanziaria, ha spiegato Osvaldo M. Baione, General Manager di Finanza.tech, durante il convegno AGRI Lab di SDA Bocconi.
L’agricoltura è uno dei pilastri della nostra economia e ha un ruolo di primo piano in Europa per il valore della produzione delle attività agricole connesse (trasformazione, vendita diretta, agriturismo, ecc.). Nel complesso il peso dell’agricoltura sull’intera economia italiana è al 2,2% e se si include l’industria alimentare sale al 4,1%. Numeri di tutto rispetto ma tendono a rappresentare una fotografia del passato mentre il futuro sembra ancora un po’ sbiadito.
Per crescere ulteriormente ed avere una maggiore visibilità sui mercati internazionali c’è bisogno di un cambio di passo: serve un maggior piglio imprenditoriale e una maggiore interrelazione con il mondo della finanza.
Considerazioni analoghe sono emerse anche nel corso dell’evento “2030-Next Generation Farming”, organizzato da AGRI Lab di SDA Bocconi. Infatti, nonostante il progressivo aumento delle dimensioni delle imprese in termini di terreni disponibili, le aziende agricole italiane rimangono prevalentemente a conduzione diretta, non costituite come società di capitali, e lontane dal sistema finanziario.
È proprio quest’ultimo operatore che potrebbe favorire, complice anche il passaggio generazionale in atto, quel processo di transizione delle ‘aziende agricole’ in ‘imprese agricole’, con figure imprenditoriali in grado di esprimere fabbisogni finanziari più articolati e complessi rispetto alla semplice richiesta di fido: dagli strumenti di investimento e di gestione della liquidità, a strumenti assicurativi e di copertura dei rischi.
Più comunicazione verso il mondo della finanza
Per fare fronte agli scenari futuri, le imprese agricole hanno pertanto la necessità di strutturarsi e dotarsi di un adeguato assetto informativo, che comprenda le informazioni di uno stato patrimoniale e di un conto economico, elemento fondamentale per accedere al mondo del credito e più in generale dotarsi di una struttura all’altezza delle complessità che il mondo finanziario presenta. Questa mancanza, in termini di comunicazione finanziaria, non costituisce solo un problema burocratico, ma rappresenta una forte barriera d’ingresso per la categoria al mondo delle provviste finanziarie, a loro potenziale disposizione.
“In Italia c’è la necessità di un’evoluzione culturale dell’intero settore agricolo, in una direzione di maggiore trasparenza e adeguatezza da un punto di vista degli strumenti di documentazione e comunicazione finanziaria. Quest’ultima è infatti un’azione fondamentale per creare un dialogo virtuoso tra le imprese e il mercato dei capitali” chiarisce Osvaldo M. Baione, General Manager della società di consulenza finanziaria Finanza.tech.
“A tal fine – prosegue Baione – è importante creare dei manager nel settore agricolo che abbiano contezza dei processi e dell’interezza del ciclo produttivo, per poter gestire in modo adeguato la comunicazione con tutti gli stakeholder, affidandosi se necessario anche a professionisti esterni per l’ottimizzazione e creazione di valore in ogni singola fase”.
Ma non solo; anche il mondo del credito e della finanza deve essere in grado di capire le esigenze degli imprenditori del settore agricolo per fare fronte alle loro esigenze.
“Anche al mercato dei capitali è richiesto parallelamente un adeguamento in termini di risorse e know-how, per poter comprendere le informazioni, le necessità e le specificità del mondo agricolo. Chiunque sia interessato a fare investimenti in tale settore, non può prescindere dal conoscere le differenze tra le diverse colture, i tempi che queste richiedono, le potenzialità dei relativi mercati e, di conseguenza, gli orizzonti temporali che si può aspettare per rientrare dell’investimento” prosegue Baione.
Questo implica che banche e società di investimento devono necessariamente dotarsi di professionisti specialisti del settore agricolo, in grado di valutare i business plan delle aziende e guidarle nell’ottenimento dei finanziamenti, supportando allo stesso tempo gli investitori nella comprensione degli aspetti più tecnici e specifici del settore.
Servono nuovi prodotti finanziari per il settore agricolo
L’inadeguatezza strutturale delle imprese agricole da un lato, e carenza conoscitiva del mercato finanziario dall’altro lato, fanno sì che il mercato dei capitali sia impreparato anche da un punto di vista di offerta a rispondere alle esigenze del settore. La disponibilità di risorse e di prodotti finanziari adeguati rappresenta una delle condizioni indispensabili per la crescita di una qualsiasi attività produttiva.
“Si pone quindi l’esigenza di creare nuovi prodotti finanziari che rappresentino vere e proprie nuove asset class e siano da un lato utili alle aziende che ne fanno richiesta e dall’altro attraenti per gli investitori” chiariscono da Finanza.tech.
Secondo Baione in questa ambiziosa sfida possono giocare un ruolo fondamentale le società di consulenza finanziaria che, confrontandosi con le associazioni e confederazioni agricole, fondamentali in questo processo, possono lavorare da un lato alla messa a punto di programmi formativi che promuovano il cambiamento culturale necessario sia nel settore agricolo che nel mercato degli investimenti e, dall’altro, alla definizione di nuovi prodotti e strumenti finanziari che facilitino la relazione tra i due mondi, ad oggi ancora relativamente distanti.
In questo contesto Finanza.tech, che fin dalla sua nascita si pone come obiettivo quello di dare a tutte le imprese l’opportunità di dialogare in maniera virtuosa con il mercato dei capitali, può dare un enorme contributo e porsi come player di riferimento per supportare le aziende agricole in questa sfidante evoluzione.