Società

AIPB, appello al governo: “Urge nuovo ossigeno per le nostre imprese”

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“L’industria del Private Banking, con quasi 800 miliardi di euro gestiti, pari a più di un terzo del Pil italiano, è consapevole di poter ricoprire un ruolo concreto per la crescita del Paese”. A sottolinearlo è Fabio Innocenzi (nella foto), presidente dell’Associazione Italiana Private Banking – AIPB aprendo i lavori del meeting di studio organizzato ieri a Milano dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali e dedicato al tema “Generare performance nei futuri scenari economici: gestioni innovative, strumenti alternativi ed economia reale”.

Innocenzi motiva la sua affermazione “perché una corretta gestione del risparmio delle famiglie private può rappresentare una leva importante per il finanziamento dell’economia reale, un nuovo ossigeno per lo sviluppo delle nostre eccellenze imprenditoriali”. “Perché il risparmio privato possa svolgere questo ruolo propulsore dell’economia reale – prosegue – occorre però che vi sia, prima di tutto, un contesto favorevole e auspico che il prossimo Governo voglia proseguire, anzi sviluppare, la strada tracciata dal Governo uscente che, con lungimiranza, ha introdotto, sotto varie forme, incentivi e sostegni che hanno favorito l’avvio di un circuito virtuoso, alimentando il mercato dei capitali e la liquidità necessari alla crescita delle imprese, soprattutto medio-piccole”.

Se si guarda in maniera prospettica – spiega – evidente che, dal punto di vista dei mercati finanziari, le gestioni più ‘tradizionali’ – complici tassi di interesse sui titoli di Stato e sulle obbligazioni ormai stabilmente prossimi allo zero e corsi azionari giunti ai loro massimi storici – sono destinate a lasciare sempre più spazio a quelle più innovative e complesse, più flessibili e più attive nei confronti dei mercati non direzionali e multiasset. E sono proprio queste ‘nuove’ gestioni che possono indirizzare liquidità preziosa verso l’economia. A maggior ragione è importante che il risparmio privato possa partecipare, insieme ai cosiddetti investitori istituzionali, a sviluppare questo tipo di gestioni. Per questo, occorrono, come dicevo, garanzie in termini di supporto normativo e di incentivazione”.

“Per parte nostra – la chiosa del presidente AIPB – proprio perché consapevoli dell’importanza di sviluppare questo mercato, ma altresì della necessaria attenzione che gli investimenti alternativi richiedono, ci impegniamo e ci impegneremo sempre più perché il Private Banking, ovvero i suoi attori per eccellenza, i Private Banker, possano offrire ai propri clienti una adeguata consulenza, sia in termini di qualità e competenza professionale, sia in termini di educazione finanziaria e  di rigore etico”.