Economia

Airbus vola sempre più in alto: la flotta raddoppierà grazie al boom in Asia

Le stime di espansione della flotta di Airbus virano ancora più in alto delle previsioni. Secondo il rapporto annuale Global Market Forecast sui trend dell’industria dei jet, infatti, il più grande costruttore mondiale di aerei civili intende raggiungere entro i prossimi vent’anni una dotazione di 48.230 aeromobili; il doppio della flotta di cui dispone attualmente, che conta 24.240 mezzi. Alla base dell’incremento c’è “una crescita particolarmente forte in Asia e in Medio Oriente, guidata da India e Cina”, ha dichiarato Bob Lange, responsabile delle analisi di mercato e delle stime di Airbus.

Le previsioni sul boom di Airbus

Secondo le previsioni economiche, infatti, in un lasso temporale relativamente breve, si verificherà un boom senza precedenti: 1,7 miliardi di persone ingrosseranno le fila della classe media – target ideale del segmento di mercato della società francese – tale per cui, “il traffico interno della Cina supererà quello degli Stati Uniti” ha aggiunto Lange. Un obiettivo a dir poco ambizioso, considerato che il Nord America vanta 14,8 miliardi di dollari di profitti in qualità di più grande player nell’industria aeronautica.

India in prima fila

Assodato il traino demografico di India e Cina, di fatto però l’attenzione di Airbus si concentra prioritariamente sull’India, che detiene i primi tre flussi di traffico in più rapida crescita nel subcontinente indiano. Per avere un ordine di grandezza, basti pensare che il leader di mercato IndiGo ha disposto un ordine da 1.000 aeromobili, di pari passo con un accordo per la dotazione dei suoi primi jet a lungo raggio.

La Cina insegue e arranca

Il Dragone invece sta arrancando. Sotto il peso di schieramenti geopolitici problematici, la Cina è fiaccata da una crescita crollata nel secondo trimestre al 4,7% su base annua. Un risultato – il più basso da marzo 2023 – a cui sta contribuendo la crisi profonda del settore immobiliare, che da solo assicurava il 30% del Pil del Paese. Il mese scorso, infatti, i prezzi delle nuove case in Cina sono scesi del 4,9% su base annua, mentre l’avvio di nuove costruzioni e gli investimenti sono diminuiti rispettivamente del 23,7% e del 10,1% nel primo semestre. Secondo Bloomberg, si tratta del ritmo di calo più veloce degli ultimi nove anni.

L’India, al contrario, sta navigando in ben altre acque con il Pil al +6,3% e un’evoluzione demografica che ad aprile ha scalzato il primato alla Cina con una popolazione di oltre un miliardo e 400 milioni di cittadini. “La popolazione è giovane ed è una grande ricchezza – ha dichiarato Hiren Dasani, co-head degli investimenti nei mercati emergenti di Goldman Sachs Asset Management  – soprattutto in un contesto geopolitico favorevole alternativo alla Cina”, tanto da attrarre sempre più capitali da aziende europee e italiane.

Boeing pronta a rispondere

Anche Boeing Co, principale competitor della compagnia d’Oltralpe, partecipa alla ‘corsa’ per aumentare la produzione. Nell’ultimo Commercial Market Outlook (CMO) prevede entro il 2042 una domanda globale di 42.595 nuovi jet commerciali, per un valore complessivo di 8.000 miliardi di dollari, così suddivisa: un 40%  proveniente dai mercati dell’area Asia-Pacifico, un 20% sia dall’Europa che dal Nord America.

All’interno del vortice di crescita lampo della flotta in Asia meridionale – con un ritmo del 7% all’anno – la neo regina della natalità mondiale rappresenterà oltre il 90% dei traffico passeggeri nella regione.