Roma – “Chi sta saccheggiando la classe media del paese, ingenerando milioni di poveri?”, si chiede un lettore in un accorato appello via mail in cui chiede alla redazione di chiarire come e’ possibile che una banca di fatto nazionalizzata, dove lo Stato ha messo 3,4 miliardi, abbia un rischio così peggiore dei Btp.
“Direttore, perchè dobbiamo avere imprese privilegiate (banche) e imprese che debbono confrontarsi solo con il mercato, e quando sono indebolite da un raffreddore (mancanza di liquidità) debbono chiudere? Le banche, se giocano alle mille bolle blu e perdono la via maestra, significa che non hanno fatto il loro lavoro (al servizio del meccanismo produttivo e dei cittadini) e prima vengono sottratte dal circuito, meglio è per quasi tutti. Fatto salvo per chi ne tira le redini e chi ne ha gioito nei tempi d’oro”.
“La crisi!” dicono. “Ma ne siamo sicuri? Le rotative delle banche centrali stampano centinaia di miliardi, che nella maggior parte vengono “girati” alle banche (inventrici o corree per aver inondato il mercato di prodotti ad “alta ingegneria finanziaria”: mutui subprime-toxic bond-cds-derivati in genere). Gestione di porcherie, utilizzando metodi che assomigliano molto alla truffa”, denuncia Orlando Masiero.
“Queste hanno creato buchi enormi nei bilanci comunali, tra i risparmi dei cittadini nei conti delle stesse banche. Un’ invenzione sfuggita al loro controllo che ha messo alle corde i paesi occidentali e soprattutto quelli Europei per la mancanza di liquidità ingenerata . Questi ultimi contribuiscono all’amplificazione del fenomeno con debiti propri , ormai divenuti insostenibili”.
“Morsa che attanaglia, soprattutto, i paesi con una classe politica poco affidabile o con troppe terminazioni corrotte. Salvare, chi ha speculato, con denaro pubblico non dà soluzione alla crisi anzi la protae per un tempo molto lungo ( perché continuerà a non prestare denaro alla parte produttiva e a proporre la finanza malata, che ingoia il mercato autentico produttore di merci e servizi da cui dovrebbero derivare prezzi equilibrati). La speculazione è divenuta un’accezione negativa, visto il disprezzo nei confronti di chi in possesso di informazioni crea il prezzo reale. Oggi si inventa, si creano notizie inesistenti distorcendo i meccanismi di un sano mercato”.
“Quando diventano illiquidi, preda dei loro meccanismi, non possono essere salvati con le risorse di chi ha direttamente o indirettamente subito queste nefandezze, e che ne paga le conseguenze con tagli, manovre, disoccupazione ecc. Necessita tornare alle origini togliendo dal mercato i prodotti fantascientifici (i mutui sub prime in primis), bloccando per sempre le vendite allo scoperto dei titoli…, avendo cura di intensificare i controlli per evitare situazioni tipo Parmalat-bond argentina-Cirio e caverne bancarie da riempire con il denaro della povera gente”.
Di tango angertini Masiero se ne intende: è infatti uno dei 300 mila italiani che nel 2005 avevano detto no alla prima offerta di scambio dell’Argentina sui titoli pubblici. Come altri ha perso centinaia di migliaia di euro nel default delle casse dello stato sudamericano nel 2001. Ora ci tiene a evitare che si ripeta un evento del genere.