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Al G20 si combatte la nuova Guerra Fredda

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ROMA (WSI) – Il caso Siria sta scuotendo il mondo intero, con i venti di guerra che ogni giorno soffiano più forte, dopo che un attacco da parte degli Stati Uniti sembra più probabile, complice l’intesa raggiunta alla Commissione esteri del Senato americano.

Russia e Usa sono ai ferri corti, il clima è quello di una rinnovata Guerra Fredda.

In questo contesto di forti tensioni geopolitiche, si aprirà oggi il G20 di San Pietroburgo, che vedrà proprio il presidente russo Vladimir Putin fare gli onori di casa, e accogliere l’omologo americano Barack Obama.

Due blocchi, America e Russia, che come anni fa divisero il mondo intero in due blocchi; due blocchi, oggi, sempre gli stessi, che con il meeting avranno l’occasione di decidere un nuovo ordine mondiale.

Da una parte gli Stati Uniti, che hanno dalla loro parte il timido sostegno della Francia, abbandonati nella loro missione di guerra, a sorpresa, dalla inizialmente bellicosa Gran Bretagna, che sembrava la più determinata a scendere in campo.

Interessi petroliferi, altro che armi chimiche, sentenzia il Guardian: è questo il vero motivo per cui Obama, paragonato ormai sempre di più a George W. Bush, ha tanta fretta di intervenire. Secondo la Russia, le armi chimiche, sarebbero state utilizzate tra l’altro dai ribelli, appoggiati dagli americani.

Il paradosso è che la crisi siriana non è ufficialmente nell’agenda del G20, ma è chiaro che il summit sia l’ultima occasione prima di un probabile attacco militare contro la Siria, che avrebbe secondo i più, conseguenze mondiali.