Alcune delle vittime del decreto Salva-banche, che domenica scorsa hanno protestato davanti alla residenza della ministra Maria Elena Boschi a Laterina (Arezzo), si sono organizzati in una class action che punta al risarcimento dei danni cagionati dalla risoluzione di Pop Etruria, patrimoniali e non. Ad assistere l’azione è lo studio legale Antonio Iezzi di Viterbo, che articolerà la richiesta richiamando gli articoli 2043 e 2059 del codice civile; ovvero, quelli che danno diritto a risarcimento coloro che subiscano un “danno ingiusto”, anche di natura “non patrimoniale”.
In fondo la questione gravita tutto intorno a cosa sia stato “ingiusto” nella questione delle banche salvate: sono stati gli investitori ad aver sottovalutato i rischi delle obbligazioni bancarie, poi polverizzate nel salvataggio, oppure tali rischi sono stati truffaldinamente nascosti dalla banca?
I legali che peroreranno la causa dei risparmiatori hanno le idee chiare: “I presupposti per questo tipo di danno ci sono eccome: c’è un nesso indiscutibile di causa effetto ed evidenti profili di responsabilità nei confronti degli intermediari ovvero coloro che hanno dato informazioni sbagliate, omesse o errate ai risparmiatori”, affermano al Giornale.
I costi che gli avvocati richiederanno ai loro assistiti saranno ridotti “per una ragione di giustizia, faremo pagare solo le spese vive, e qualora la causa andasse a buon fine il 20% del risarcimento verrà devoluto allo studio. Nell’ipotesi di perdita si ripartisce le spese giudiziarie fra tutti. Chiederemo una somma molto alta”.
Ai giudici verrà poi sollevata una questione di illegittimità costituzionale del decreto Salva-banche, attraverso il quale è stato operato il bail-in sul risparmio degli obbligazionisti subordinati e degli azionisti: esso, argomenta lo studio legale, viola gli articoli della Costituzione che tutelano il risparmio. L’articolo 47, del resto è molto chiaro: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”.