Società

ALAN SAPEVA
DI NON SAPERE

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(WSI) – E’ aperta anche negli Stati
Uniti la ricerca del nuovo capo della banca centrale. Dopo 18 anni, durante
i quali è stato sempre rinnovato, Alan Greenspan andrà in pensione
agli inizi del prossimo anno. In un clima di après moi le dèluge, scrive
il Wall Street Journal, tanto è difficile trovare un sostituto al Maestro.
La sua maestria non è nel non aver fatto errori o nell’aver seguito sempre
le stesse dottrinarie certezze.Al contrario, «in una età di incertezze
ha sviluppato un approccio economico che nel suo discorso di addio a
Jackson Hole, ha definito come gestione del rischio», sottolinea David
Ignatius sul Washington Post.

La gente non crede più nella curva di
Phillips che descrive un trade off di lungo termine tra inflazione e disoccupazione,
ha perso la fiducia nell’offerta di moneta (le famose M1 e
M2) come regola per la politica monetaria (tutti tranne la Bce).Ha avuto
un’unica bussola: «più flessibile è una economia, più
grande diventa la sua capacità di rispondere alle crisi inevitabili
e spesso non anticipate». Il suo vero genio è consistito
nel gestire una lunga serie di soft landings (a cominciare
dal crollo in borsa dell’ottobre 1987 per finire agli
effetti economici dell’11 settembre).

Elastico, pragmatico,
onesto, socratico tanto da rispondere nel 1999 in una riunione
della Fed, «non so come funziona questo sistema, è
nuovo e i vecchi modelli non servono».Forse, per trovare
un grande banchiere centrale, bisogna pescare in chi crede
nei fatti anziché nelle formule, chi conosce l’economia
reale meglio dei libri di testo. De te fabula narratur.

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