Mentre si avvicina il termine per il pagamento del saldo dell’Imu e della Tasi dovute per il 2018, il prossimo 17 dicembre, è intervenuta sulla terza imposta che costituisce insieme alle prime due la IUC, acronomo di Imposta unica Comunale, Bankitalia. Parliamo della Tari, la tassa sui rifiuti che ha sostituito le vecchie Tarsu, Tares e Tia, introdotta il 27 dicembre 2013 con la legge di stabilità per il 2014 l’obiettivo di finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore.
A puntare il dito contro l’attuale disciplina della tari uno studio di Bankitalia secondo cui l’attuale tassa sui rifiuti sfavorisce le famiglie con redditi più bassi, non incentiva un uso più responsabile delle risorse ambientali e andrebbe così riconsiderata, cambiando i parametri di calcolo della tariffa. Da via Nazionale in sostanza si dice che la Tari così com’è scritta e applicata oggi svantaggia i meno abbienti e auspica una modifica della tassazione che invece di considerare la dimensione dell’abitazione e del nucleo familiare, valuti la produzione dei rifiuti.
La Tari ha un ruolo rilevante nei bilanci locali. Essa fornisce un gettito di quasi 10 miliardi (di cui si può stimare che all’incirca il sessanta per cento sia prelevato sulle famiglie), corrispondente a quasi un quinto delle entrate comunali; inoltre dal 2016 rappresenta l’unica forma di prelievo sulla proprietà dell’abitazione di residenza e il suo importo può essere incrementato dagli enti (a differenza delle aliquote degli altri tributi locali, che sono bloccate) (…) La tassa agisce di fatto come un’imposta patrimoniale, con effetti redistributivi però peculiari poiché dipende solo dalla dimensione e non dal valore dell’immobile; il prelievo non discrimina adeguatamente fra famiglie in base alla produzione di rifiuti mentre una riconfigurazione in chiave tariffaria porterebbe vantaggi non solo in termini di efficienza dell’assetto di finanza locale e di un utilizzo più consapevole delle risorse ambientali”.
Basandosi sulla produzione dei rifiuti per applicare la Tari si avrebbe una gestione più efficiente dei rifiuti.
Una gestione più efficiente dei rifiuti è una questione di per l’Italia: la quota smaltita in discarica è molto elevata, anche nel confronto internazionale, il che rende il servizio particolarmente oneroso. Inoltre i risultati deludenti conseguiti nella gestione dei rifiuti, soprattutto in alcuni grandi centri urbani, hanno pesanti ricadute sulla qualità della vita percepita dai cittadini e sul valore del patrimonio immobiliare.»