ROMA (WSI) – Ridurre l’incidenza del debito “è un obiettivo irrinunciabile” e “non ci sono scorciatoie”. A dirlo Ignazio Visco, governatore di Bankitalia nelle tradizionali Considerazioni finali, in concomitanza con la pubblicazione della Relazione annuale 2017. Mentre i mercati vanno giù a candela, Visco sottolinea che “soltanto ragioni emotive” possono spiegare la reazione degli investitori, data la situazione economica solida italiana.
Per via dei rischi legati al sentiment anti euro crescente in Italia e alle elezioni anticipate dopo l’estate, il rendimento a due anni è schizzato sopra l’1% e poi il 2% nella sola mattinata odierna (vedi grafico sotto).
In mezzo al caos politico venutosi a creare, il governatore Visco presenta il consueto rapporto sullo sviluppo economico dell’Italia nell’ultimo anno in cui – scrive il sito Quartz – la persistente debolezza dell’economia del paese ha portato alla formazione di una coalizione di partiti populisti che hanno messo a repentaglio il posto dell’Italia nell’area dell’euro.
“Il destino dell’Italia è quello dell’Europa e di conseguenza è importante che la voce dell’Italia sia autorevole nei contesti dove si deciderà il futuro dell’Unione Europea“.
Così il numero uno di via Nazionale che sollecita l’Italia a proseguire con le riforme e considera come scenario più probabile “una crescita moderata e un aumento graduale dell’inflazione” anche se siamo ancora fanalino di coda.
“La crescita dell’economia italiana è tuttora inferiore a quella media degli altri Paesi dell’area: lo scorso anno il divario è stato di un punto percentuale. La produttività rimane bassa, rimangono le inefficienze della pubblica amministrazione, l’elevata tassazione dei fattori della produzione”.
E il debito? Per ridurlo, ribadisce Visco, “non ci sono scorciatoie“.
“Non comprometterei il futuro delle prossime generazioni: accrescere il debito vuole dire accollare loro quello che oggi non si vuole pagare (…) Gran parte del risparmio finanziario accumulato dagli italiani trova corrispondenza, diretta o indiretta, nei 2.300 miliardi del nostro debito pubblico. Se venisse meglio a repentaglio il valore della loro ricchezza reagirebbero fuggendo, cercando altrove riparo (…) la crisi finanziaria che ne conseguirebbe farebbe fare al nostro Paese molti passi indietro. Macchierebbe in modo indelebile la reputazione dell’Italia nel mondo”.
Infine Visco lancia un monito ai governanti.
“Occorre riformare il sistema per renderlo più efficiente, e non può essere la facilità di ottenere risultati nel breve periodo a dettare l’agenda. E’ a tutti evidente la delicatezza e la straordinarietà del momento che stiamo vivendo (…) chiedo a chi governa il Paese “lungimiranza” (…) le norme entro cui operiamo possono essere discusse, criticate. Vanno migliorate. Ma non possiamo prescindere dai vincoli costituzionali: la tutela del risparmio, l’equilibrio dei conti, il rispetto dei trattati”.