Economia

Alert Beige Book: tensioni commerciali frenano investimenti

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L’economia negli Stati Uniti ha “continuato ad espandersi ad un ritmo moderato” tra la metà di luglio e la fine di agosto. E’ quanto emerge dall’ultimo Beige Book della Fed, reso noto ieri.  Il documento è stato elaborato tenendo conto di informazioni raccolte fino al 31 agosto e sarà utilizzato nella prossima riunione della Fed, in programma i prossimi 25 e 26 settembre quando è attesa una stretta monetaria. I tassi si trovano all’1,75-2% e dovrebbero essere alzati di 25 punti base.

Entrando nel dettaglio del documento, il rapporto pubblicato ogni sei settimane sullo stato di salute dell’economia statunitense e condotto nei 12 distretti in cui opera la banca centrale, ha messo messo inoltre in evidenza  che l’economia a stelle e strisce ha registrato un’espansione nelle spese al consumo, nel turismo, nel settore manifatturiero e nei trasporti mentre la crescita immboliare è stata soft. La banca centrale ha registrato anche aumento tra il “modesto” e il “moderato” dei prezzi in gran parte dei distretti.

Guardando al futuro, la Fed ha evidenziato che le aziende sono ottimiste riguardo alle prospettive a breve termine sebbene la maggior parte dei distretti abbiano registrato “preoccupazioni e incertezze” legate alle tensioni commerciali dovute alla politica protezionistica di Donald Trump. Preoccupazioni che frenano gli investimenti.

L”analisi fa notare che molti gruppi hanno spiegato di non potere trasferire sul consumatori finali l’aumento dei prezzi delle materie prime dato dalle tariffe doganali introdotte dagli Usa e quelle volute da altre nazioni come contromisura. In generale, tuttavia, la fiducia resta alta aiutando almeno in certi casi a sostenere la domanda.

Un cenno, infine, al mercato del lavoro che continua a essere “tight”, ristretto, un aggettivo che indica che c’è una carenza di lavoratori altamente specializzati. Il documento non fa che confermare un trend fotografato in edizioni precedenti di questo documento. La novità è che i datori di lavoro stanno trovando difficile anche il reclutamento di persone con competenze basse come i lavoratori nei ristoranti e nei negozi.