ROMA (WSI) – Il suo presidente non nasconde l’irritazione sulle condizioni in cui versa la Cassazione: condizioni talmente estreme che la Suprema Corte d’Appello rischia il default.
Giovanni Canzio, primo presidente della Cassazione, interviene a un convegno sulla nomofilachia alla Suprema Corte e lancia un appello, affinché venga varato un intervento legislativo urgente per gestire il problema dei ricorsi.
Anche perchè i ricorsi in Cassazione “sono 105.000 pendenti e ogni anno se ne trattano 50.000 penali e 30.000 civili”: la corte è insomma “assediata da un mostruoso numero di ricorsi” che non ha paragoni con nessuna altra Corte al mondo.
Precisamente, Canzio sottolinea:
“La Cassazione è assediata da un mostruoso numero di ricorsi, è un flusso patologico, e si deve riflettere sul fatto che il 48% di questi ricorsi ha come attore lo Stato. La Cassazione rischia di andare in default, serve un decreto legge“.
Rivolgendosi ad Andrea Orlando, ministro della Giustizia presente al convegno, Canzio continua:
“Chiediamo pochi e mirati interventi per ridurre l’arretrato, non possiamo immettere centinaia di magistrati. Vanno rotti i tabù. Servono giudici ausiliari”.
Ma l’appello di Canzio è rivolto in generale al Governo e al Parlamento, in particolare ai presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato.