Nel 2017 il debito globale ha raggiunto un valore record di 184 mila miliardi di dollari in termini nominali, ovvero il 225% cento del Pil globale. Lo dice il Fondo monetario internazionale secondo cui in media, il debito pro-capite è stimato nell’ordine degli 86mila dollari, due volte e mezzo il reddito medio pro capite.
Le economie più indebitate sono generalmente anche quelle più ricche (…) I tre creditori maggiori – Usa, Cina e Giappone – da soli valgono per più della metà del debito globale, una quota in eccesso rispetto al loro contributo alla creazione di ricchezza”.
Così il Giappone si colloca al primo posto per il debito pari al 237,65% del PIL, seguito dalla Grecia a 181,78 mente al terzo posto c’è l’italia con il debito pari al 131,83% del PIL.
il debito del settore privato è triplicato dal 1950. Questo lo rende la forza trainante del debito globale. Un altro cambiamento dalla crisi finanziaria globale è stato l’aumento del debito privato nei mercati emergenti, guidati dalla Cina, che ha superato le economie avanzate. All’estremo opposto, il debito privato è rimasto molto basso nei paesi in via di sviluppo a basso reddito. Il debito pubblico globale, invece, ha subito un’inversione di tendenza. Dopo un calo costante fino alla metà degli anni ’70, il debito pubblico è salito da allora, con le economie avanzate al timone e, di recente, seguite dai paesi emergenti e dai paesi in via di sviluppo a basso reddito (…) così, mentre chiudiamo il primo decennio dopo la crisi finanziaria globale, l’eredità di un debito eccessivo incombe ancora su larga scala.