Roma – E’, decisamente, un fuggi fuggi dalle banche europee, con tutti i problemi che stanno continuando a colpire l’Eurozona. La fuga sta vedendo protagonisti da qualche settimana a questa parte soprattutto i fondi monetari americani, i cosiddetti money market fund, la cui peculiarità consiste negli investimenti in strumenti finanziari a breve termine.
Ora, stando a quanto riporta un articolo di Cnbc – che ricorda come storicamente questi fossero cruciali nel fornire finanziamenti a breve termine alle banche europee – tali fondi stanno tagliando la loro esposizione verso gli istituti e stanno anche chiudendo in alcuni casi i rubinetti del credito. Si registra poi che nell’ultimo mese i finanziamenti di tali fondi sono praticamente cessati soprattutto verso le banche italiane e spagnole.
Riguardo all’Italia e alla Spagna insieme, infatti, i calcoli di Fitch rivelano che, alla fine di giugno, le banche di entrambi i paesi hanno inciso sui fondi del mercato monetario per solo lo 0,8%, a $1.570 miliardi, contro il 6,1% della fine del 2009.
In più, sempre secondo l’agenzia di rating americana, i 10 fondi Usa più grandi che operano nel mercato monetario hanno ridotto a giugno la loro esposizione complessiva verso le banche europee dell’8,7%, in termini di dollari.
Un banchiere francese ha confermato il cambio di atteggiamento dei fondi monetari con queste parole. “Fino alla metà di giugno, riuscire a ricevere finanziamenti a tre, sei o nove mesi non era così difficile. Ma ora, tutto ciò che riusciamo a ricevere sono prestiti a un mese, o a una settimana”.
Contemporaneamente, consapevoli della minaccia “default” che pende sugli Stati Uniti, i fondi stanno anche accumulando contante, per tutelarsi contro la possibilità che gli investitori ritirino i loro risparmi, nel caso in cui i Repubblicani e i Democratici Usa non raggiungano un accordo sull’innalzamento del tetto sul debito.