Società

Alert Iva, Zanonato: “difficile evitare aumento”

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ROMA (WSI) – Il ministro dello Sviluppo Economico frena sulla possibilità di bloccare l’aumento dell’Iva. “Io sono abituato a dire la verità e penso anche che gli italiani vogliano sentirsi dire la verità. Dunque non è che non voglio bloccare l’aumento dell’Iva. Dico che è molto difficile trovare le coperture, visto il poco tempo a disposizione. Comunque Saccomanni è impegnato a farlo e mi auguro davvero che ci riesca. Ora la palla è nelle sue mani, speriamo in un miracolo”. Intanto prosegue il braccio di ferro, sia pure in un guanto di velluto, tra Berlusconi e Enrico Letta.

Il primo rivendica a sé la paternità del “decreto del fare”, il premier risponde seccato: “Il provvedimento non è sbilanciato a destra, chi pensa questo rivela una vena di follia. Ma il Cavaliere non intende mettere in discussione le “larghe intese” e in un certo senso le “blinda”.

Il rilancio su Imu e Iva, però, “rivendicato” da Berlusconi, rischia di creare problemi al governo e al Pd. Epifani appoggia il premier (“E’ la strada giusta”) mentre proprio Enrico Letta chiede al partito democratico più entusiasmo nell’appoggiare il governo.

Intanto si delinea la manovra per il rilancio dell’economia e del lavoro. Una legge “Fornero” più leggera, sconti fiscali per chi assume e l’indicazione che l’Imu arriverà ai Comuni (almeno per 10 miliardi di euro). Ma anche su Fisco e territorio ci saranno novità rilevanti.

In primo luogo, Equitalia avrà meno poteri e i contribuenti potranno pagare con rate fino a dieci anni senza spese aggiuntive. Sul fronte dell’ambiente, poi, ci sarà un freno alle cementificazioni perché senza un piano organico dei Comuni scatterà automaticamente lo stop alle costruzioni.

Ma ci sono ancora molti nodi da risolvere. Il primo è quello delle misure sul lavoro, ancora allo studio dei tecnici. Il via libera del governo è previsto per venerdì. Inoltre c’è il problema delle municipalizzate, che verranno prorogate, anche se non è ancora chiarito cosa succederà dopo e soprattutto che cosa accadrà per i 200 mila dipendenti pubblici.

Doccia fredda invece per i cittadini alle prese con la burocrazia. I ritardi di quest’ultima comporteranno sì delle penali, ma queste arriveranno solo alle imprese e l’iter non sarà così semplice come forse ci si aspettava. Infine, per finanziare lo sconto sulle bollette elettriche (550 milioni) ci sarà una tassa sulle energie rinnovabili. O meglio, la tassa già esistente – ma che per ora riguardava solo le grandi imprese con oltre 10 milioni di ricavi e reddito sopra il milione – verrà invece abbassata fino a 3 milioni (ricavi) e reddito fino a 300 mila euro.

La buona notizia viene dal wi-fi che sarà liberalizzato e che semplificherà la vita dei cittadini che navigano sul Web, sia col computer sia con i sistemi “mobile” (smartphone e tablet).

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