Cerchiamo di dare un’interpretazione corretta dei movimenti sul mercato, che vada al di la’ delle “veline” passate alle agenzie di stampa dal sistema bancario/finanziario allo scopo di addormentare le coscienze degli investitori, ormai quasi come la TV fa con i telespettatori. Piu’ che la situazione a Wall Street, che da qualche giorno comincia a mostrare una migliore sintonia tra la borsa (che scende) e l’economia reale (che va molto peggio di quanto si presuma) e’ proprio in Europa che sta succedendo di tutto, come dimostra il forte calo dei mercati azionari e i rumor che arrivano da fonti insider secondo cui c’e’ massima sfiducia tra gli stessi istituti di credito europei in casi in cui sono uno di fronte all’altro come controparti in un deal finanziario.[ARTICLEIMAGE]
Oggi nel corso della seduta in Europa si e’ verificato un rilazo dei tassi sia sul Libor che sull’Euribor (ovviamente ambedue denominati in euro); e – per chi ha conoscenza di strumenti bancari – soprattutto e’ salito il tasso Repo a 3 mesi. Il risultato e’ un affannato tentativo di rifinanziare le posizioni in euro del sistema. Ovviamente va considerato qualche dosa massiccia di ricoperture in euro da parte degli speculatori (le stesse banche e gli hedge funds) che erano short.
Uno dei catalizzatori potrebbe essere stata l’operazione di immissione di liquidita’ a 6 giorni effettuata dalla Banca centrale europea in mattinata; in ogni caso, il risultato e’ stato un rialzo mentre Wall Street e’ ancora aperta superiore al 2.00% del cambio Eur/Usd, che si sta avvicinando agevolmente a quota $1.25
Il grafico qui in pagina non e’ eccelso, ma in blu scuro e’ il costo dei prestiti interbancari a 3 mesi in euro in Europa (Euribor); in viola e’ il costo del dollaro in Europa (euro libor); e in blu chiaro e’ il tasso dei Repo a 3 mesi. Grafico brutto, ma parla in modo efficace. La linea blu chiara dei Repo, che come si vede si affossa all’improvviso alla fine di giugno, la dice lunga sul “window dressing” di fine trimestre messo in atto dalle banche europee per imbellire i bilanci e mostrare che hanno bisogno di minori prestiti o hanno meno esigenze di cash dal sistema. Oggi che siamo all’1 luglio il tasso Repo e’ schizzato di nuovo in alto di oltre 4 punti base, allo 0.46%. Si tratta di un nuovo massimo di 12 mesi. Di qui l’allarme.
Anche il rialzo di Euribor e Libor la dice lunga sulla diffidenza che le banche europee nutrono l’una nei confronti dell’altra. La verita’ e’ che nessun istituto sa bene – di qui anche i rumors sugli stress test – cosa l’altro istituto bancario abbia in pancia, in termini di prodotti “tossici” o “cancerogeni”. Perche’ mai prestare sull’interbancario a una banca di cui ci si fida poco perche’ ha forse taroccato i bilanci, visto che nessuno fa nulla per incentivare la trasparenza?