Non c’è bisogno di una guerra commerciale. Gli Stati Uniti affronteranno una recessione in pochi anni. A dirlo Rohit Sipahimalani di Temasek, società d’investimenti di Singapore, alla Cnbc.
La Temasek è uno degli investitori statali più seguiti, con un portafoglio di 235 miliardi di dollari, con partecipazioni in grandi imprese, tra cui Standard Chartered Bank e Industrial and Commercial Bank of China. La probabilità di una recessione degli Stati Uniti nei prossimi due o tre anni è aumentata significativamente, anche se le tensioni in corso con la Cina non si tradurranno in una vera e propria guerra commerciale secondo Temasek Holdings.
Tuttavia le nubi all’orizzonte per l’economia americana ci sono eccome.
“La crescita negli Stati Uniti è ancora forte, ma il paese è in ritardo nel suo ciclo di espansione economica con l’inasprimento del mercato del lavoro e le aziende che si trovano di fronte a costi crescenti”.
In tali circostanze, ha detto Rohit Sipahimalani, la Federal Reserve dovrà aumentare i tassi di interesse per evitare che l’economia si surriscaldi e potrebbe rilevarsi un difficile bilanciamento.
” si aggiungono i problemi, le preoccupazioni sulla guerra commerciale … anche se non abbiamo una guerra commerciale e, infine, le cose si risolveranno, ma tutto ciò incide sulla fiducia degli investitori e la fiducia delle imprese e quella dei consumatori e si potrebbe arrivare alla recessione.
Il commento di Sipahimalani, da sottolineare, è arrivato prima dell’annuncio da parte dell’amministrazione Trump di nuovi dazi punitivi del 10% su esportazioni cinesi per ulteriori 200 miliardi di dollari a cui in una nota ha risposto il ministero cinese del Commercio definendo la presa di posizione americana come “totalmente inaccettabile” e ha fatto notare che il comportamento “irrazionale” di Washington danneggia “la Cina, il mondo e gli Stati Uniti stessi”.