Economia

Alibaba si apre al mondo delle IA, la sfida a Meta

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Alibaba ha annunciato l’apertura del proprio modello di intelligenza artificiale a sviluppatori esterni, con l’obiettivo di aumentare l’uso del suo prodotto e affermarsi nel settore tecnologico. Questa mossa potrebbe mettere Alibaba in competizione diretta con il gigante tecnologico statunitense Meta, che ha già intrapreso una strategia simile. Inoltre, potrebbe rappresentare una potenziale sfida per OpenAI, l’azienda responsabile del famoso chatbot AI ChatGPT.

Ad aprile, Alibaba ha lanciato il suo modello di linguaggio di grandi dimensioni chiamato Tongyi Qianwen, un modello di intelligenza artificiale addestrato su enormi quantità di dati. Questo modello è simile a ChatGPT, in grado quindi di generare risposte simili a quelle umane ai prompt degli utenti. Tongyi Qianwen supporta sia l’inglese che il cinese e dispone di diverse dimensioni del modello, inclusi sette miliardi di parametri e oltre. I parametri di un modello rappresentano la sua potenza computazionale.

Come si chiamerà il programma open source di Alibaba

Alibaba prevede di rilasciare come open source il modello da sette miliardi di parametri, chiamato Qwen-7B, insieme a una versione appositamente progettata per le app conversazionali, denominata Qwen-7B-Chat. Questo renderà possibile per ricercatori, accademici e aziende in tutto il mondo utilizzare il modello per creare le proprie app di intelligenza artificiale generativa senza dover addestrare nuovi sistemi, risparmiando tempo e denaro. Tuttavia, le aziende con oltre 100 milioni di utenti attivi mensili dovranno ottenere una licenza royalty-free da Alibaba per farlo.

Sebbene Alibaba possa non ottenere profitti diretti dalla licenza dell’open source, l’obiettivo è attirare più utenti verso il proprio modello di intelligenza artificiale, aumentando la sua presenza sul mercato. Questa mossa si integra con il desiderio dell’azienda di potenziare la propria divisione di cloud computing attraverso investimenti nell’intelligenza artificiale, vedendo il cloud computing come un’area cruciale per la redditività e la crescita futura.

Alibaba ha già utilizzato con successo Tongyi Qianwen per sviluppare le proprie app, inclusa Tongyi Wanxiang, un servizio di intelligenza artificiale in grado di generare immagini dai prompt degli utenti. Queste mosse riflettono gli sforzi dell’azienda cinese per consolidare la propria presenza nel campo dell’intelligenza artificiale e del cloud computing.

Il chatbot di Meta

Allo stesso tempo, Meta, un altro gigante tecnologico, ha già reso open source il proprio modello di linguaggio di grandi dimensioni, chiamato Llama, in collaborazione con altre aziende tecnologiche per favorirne l’adozione. Microsoft ha dichiarato di voler rendere disponibile Llama 2 di Meta sul proprio servizio di cloud computing Azure.

Llama 2 è disponibile in due versioni: Llama 2 e Llama 2-Chat, quest’ultima ottimizzata per le conversazioni. Entrambe le versioni sono ulteriormente suddivise in varianti di varia complessità: 7 miliardi di parametri, 13 miliardi di parametri e 70 miliardi di parametri. I “parametri” sono le parti del modello apprese dai dati di addestramento e definiscono le capacità del modello nel generare testo.

Tuttavia, secondo quanto affermato da Meta basandosi su una serie di benchmark, i modelli Llama 2 hanno prestazioni leggermente inferiori rispetto ai più noti e proprietari rivali come ChatGPT-4. In particolare, Llama 2 è significativamente indietro rispetto a GPT-4 nella programmazione informatica. Nonostante ciò, secondo i test gli utenti hanno trovato Llama 2 altrettanto utile quanto ChatGPT; in un insieme di circa 4.000 prompt progettati per valutare l’utilità e la sicurezza del sistema, Llama 2 ha fornito risposte simili al chatbot di OpenAI.

E in futuro grazie ai chatbbot si potrà parlare con Lincoln

E se non vi basta parlare con un’intelligenza artificiale, prossimamente potrete parlare con un personaggio storico: mentre ci stiamo ancora abituando a Llama 2, gli utenti di Facebook potrebbero presto avere la possibilità di conversare con chatbot basati su large language model, simili alla tecnologia utilizzata da Chat-GPT.

Questi chatbot potrebbero includere personaggi storici come Abraham Lincoln, il presidente americano che ha abolito la schiavitù, o addirittura un surfista che offre consigli di viaggio. Questo progetto segreto mira a potenziare le funzioni di ricerca e fornire suggerimenti, mentre allo stesso tempo crea un prodotto divertente e coinvolgente per gli utenti del social network.

Il progetto è stato rivelato al Financial Times da tre fonti anonime, ma per il momento Meta si è rifiutata di commentare la notizia. La roadmap per i nuovi prodotti legati alle intelligenze artificiali verrà annunciata a settembre, il che suggerisce che l’arrivo dei chatbot potrebbe essere più vicino di quanto si pensi.

Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze di interagire con i chatbot. Esporsi a tali interazioni potrebbe aumentare l’esposizione dei propri dati alla piattaforma, il che potrebbe essere una fonte di preoccupazione considerando l’appetito di Meta per i dati degli utenti. Alcuni esperti sono preoccupati per la privacy e la sicurezza delle informazioni personali degli utenti.