ROMA (WSI) – Mentre i contribuenti e proprietari immobiliari italiani attendono con impazienza i tagli sulle tasse promessi dal governo con la Legge di Stabilità, il conto di Imu e Tasi è ancora una volta più salato rispetto all’anno scorso.
Lo riferisce il Sole 24 ore, secondo cui “in media si spenderà l’11% in più per effetto delle maggiori aliquote Tasi“. I calcoli sono stati effettuati prendendo in considerazione aliquote e detrazioni comune per comune. Sempre il quotidiano di Confindustria sono “ancora troppo bassi gli sconti per le case in comodato ai figli o a canone concordato”.
Per gli sconti sui comodati concessi a figli e genitori, al fine di evitare casi di elusione fiscale, la legge prevede che il contratto debba essere registrato, che il comodante abbia utilizzato l’immobile come abitazione principale nel 2015 e che non abbia altri immobili a uso abitativo di proprietà nel territorio italiano.
Resta il fatto, però, che il tentativo di contrastare le elusioni sembra essere andato un po’ oltre, fino a rendere praticamente impossibile applicare l’esenzione. Non solo: la manovra cancella la vecchia regola, che oggi permette di assimilare all’abitazione principale le case in comodato a figli o genitori purché l’Isee del nucleo famigliare del comodatario non superi i 15mila euro (oppure per la quota di imposta calcolata sulla rendita fino a 500 euro: la scelta sul parametro è del Comune).
Chi finora ha ottenuto lo sconto, quindi, “nella maggior parte dei casi rischia di pagare dal 2016 Imu e Tasi in formula piena, come su tutte le seconde case”.
Per versare la seconda quota della tassa sulla casa bisogna mettersi in regola entro il 16 dicembre. Al contrario dell’Imu, imposta sulla prima abitazione, la Tasi viene pagata per il possesso o la detenzione a qualunque titolo di fabbricati, compresa la casa principale, di aree scoperte e aree edificabili.
Il primo aspetto a cui guardare è l’aliquota del proprio comune. Se dovesse risultare differente, occorrerà rifare i calcoli. Per i comuni che hanno deciso una variazione delle aliquote e una detrazione dopo la scadenza del 30 luglio, i contribuenti saranno chiamati a pagare una sorta di mini Imu di conguaglio l’anno prossimo. Si tratta di Napoli, Trieste, Mantova, Terni, Frosinone, Avellino, Verbania, Matera e Rieti.