Società

Alitalia: accordo Lupi-sindacati, a rimetterci saranno i lavoratori

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NEW YORK (WSI) – ”L’accordo ”è stato firmato da ”sindacati che rappresentano più del 70% dei lavoratori di Alitalia””. Lo ha detto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, ospite di SkyTg24. Tutti, spiega, ”segnali importanti” per un ”accordo valido” anche senza la Cgil che “spero firmi” anch’essa l’accordo. Lunedì ci sarà l’incontro con le banche sul tema Alitalia, ha poi annunciato il ministro.

Lupi ha ricordato come ci sarà quindi un nuovo incontro con i sindacati sul contratto aziendale e di settore e poi con l’ad di Ethiad Jhon Hogan. “Oggi l’accordo richiede dei sacrifici” ma si fa ripartire “un grande progetto industriale che porta un investimento di 1,2 miliardi di euro” ha concluso Lupi ricordando come l’accordo quadro siglato ieri sera preveda che “gli esuberi siano ridotti da 2251 a 954, gli altri saranno ricollocati nel settore”. Intanto, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, la trattativa con i sindacati riprenderà lunedì mattina al ministero dei Trasporti. Nel pomeriggio invece, intorno alle 16, è previsto il tavolo con le associazioni che rappresentano il personale navigante.

Il ministro Lupi spiega a SkyTg24 che il 22 luglio sarà a Bruxelles “per presentare non solo il programma sul settore per il semestre europeo di presidenza italiana, ma anche per aggiornare l’Europa sul lavoro fatto che ha portato a un grande accordo industriale”.

La proposta definitiva sulla trattativa Alitalia formulata dal ministro Lupi prevede 2251 esuberi di cui 616 ricollocati nel perimetro aziendale e 681 esternalizzati entro il 31 dicembre 2014. Per gli altri 954, secondo quanto si apprende, mobilità e sperimentazione contratto di ricollocamento. No all’uso della Cassa Integrazione.

Cisl, Uil e Ugl firmano accordo quadro – I sindacati Cisl, Uil e Ugl hanno firmato l’accordo quadro sugli esuberi di Alitalia. Lo si apprende da fonti sindacali. Non ha firmato, come già emerso in precedenza, la Cgil che si è presa tre giorni per decidere.

Sindacati, governo propone breve periodo Cigs – Il governo, per sbloccare lo stallo sulla trattativa Alitalia, avrebbe proposto un periodo breve di Cassa integrazione straordinaria (Cigs). Lo riferiscono fonti sindacali spiegando però che la compagnia chiede che ci siano delle garanzie, ossia che alla fine della Cigs, i lavoratori accettino di entrare in mobilità.

L’ex compagnia di bandiera sta di nuovo per cambiare pelle: il matrimonio con Etihad è l’ultima tappa di una storia movimentata cominciata nel 2009. Ecco allora gli snodi principali per ripercorrere cinque anni di Alitalia privata.

Il 13 gennaio del 2009 decolla ufficialmente il nuovo vettore, che unisce Alitalia ad Airone, sotto il sigillo Cai (Compagnia aerea italiana), con Air France Klm partner strategico con il 25%. Il presidente è Roberto Colaninno, mentre Rocco Sabelli ricopre la carica di amministratore delegato. E’ solo il primo dei tre ad rapidamente succedutisi al vertice della compagnia: nel 2012 arriva Andrea Ragnetti e successivamente Gabriele Del Torchio. L’operazione Cai è stata il risultato del ‘piano Fenice’, disegnato da Corrado Passera, allora alla guida di Intesa Sanpaolo, insieme a una cordata di imprenditori italiani per salvare e difendere la nazionalità di una compagnia, che nella primavera del 2008 stava per passare in mano transalpina.

A metà settembre spuntano indiscrezioni di stampa che danno Air France pronta a fare un’offerta per rilevare la maggioranza della compagnia italiana. Si riaprono così le polemiche sull’italianità della compagnia aerea di Fiumicino. Soprattutto si teme per il piano che potrebbe comportare la nuova proprietà, con un taglio netto del personale. Poi però arriva il no dei francesi all’aumento di capitale deciso da Alitalia. A questo punto diventa necessario trovare un nuovo partner. Entra in gioco anche Poste Italiane, che entra nel capitale, ma non basta: serve un’alleanza con un vettore internazionale.

A fine anno, sfumata l’ipotesi di Air France e concluso l’aumento di capitale, prende sempre più piede l’entrata in scena della giovane compagnia con base ad Abu Dhabi. Poi a febbraio c’è l’accordo tra Alitalia e sindacati sugli esuberi in vista di un accordo. Ma la trattativa è difficile, con diversi stop and go. Dopo il sostanziale disco verde della banche il nodo resta quello dei posti di lavoro, che non a caso è al centro del negoziato finale, in attesa che arrivi in Italia, dove è atteso per martedì, l’amministratore delegato di Etihad, James Hogan. (ANSA)