Salvo improbabili colpi di scena, sarà Ferrovie dello Stato a fare l’offerta vincolante per acquisire il 100% di Alitalia. È quanto emerge dalle indiscrezioni stampa delle ultime ore, che riportano un piano in due tempi per il rilancio per il vettore italiano.
“Prima Ferrovie dello Stato fa tutto da solo per rispettare i tempi, le promesse di Luigi Di Maio, le esigenze di verifica della Commissione Ue, poi si formerà la cordata con il Mef e il partner industriale. Questo il percorso delineato dal governo per contemperare tutte le esigenze” scrive il Messaggero.
Di questo si sarebbe parlato durante durante la riunione-fiume che si è tenuta ieri a Roma, tra il top management di Fs guidato da Roberto Mannozzi, capo del bilancio (assente l’ad Gianfranco Battisti), i commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi, Stefano Paleari, affiancati dai banchieri di Rothschild, da Andrea Giorgianni di Mediobanca, e dai legali dello studio Cleary Gottlieb (Giuseppe Scassellati e Mario Siragusa) per conto di Ferrovie.
Secondo quanto riporta il quotidiano:
“Uno dei punti aperti e centrali riguarda la parte economica: se cioè nell’offerta binding, Fs dovrà mettere un prezzo e ove lo mettesse, se costituisce impegno. Altro aspetto è la modalità per far entrare in cordata Mef e il partner nel rispetto del bando di gara. Altro aspetto ancora: il prestito ponte”.
In vista della scadenza del prossimo 31 ottobre per le offerte vincolanti, viene dunque delineato lo schema dell’operazione, mentre nei prossimi giorni saranno definiti i dettagli:
“a cominciare dalla valutazione che è un particolare non da poco anche perché si incrocia con il prestito-ponte di 900 milioni in scadenza il 15 dicembre, sul quale l’Antitrust europeo tiene il faro acceso”.