Il governo giallo-verde riapre il dossier Alitalia rimasto in bilico per mesi in attesa della formazione del nuovo esecutivo.
Giorni fa il ministro dei Trasporti e della Infrastrutture Danilo Toninelli aveva ribadito la necessità che Alitalia torni ad essere compagnia di bandiera, paventando la possibilità di un ritorno dello Stato, cosa non sgradita all’Ue ma con i dovuti paletti. No aiuti di Stato ha fatto sapere la commissaria Margaretre Vestager. E oggi Lega e M5S stanno valutando i loro progetti, progetti che sono del tutto diversi.
La Lega vorrebbe indire un nuovo bando di gara subito dopo l’estate, per individuare un nuovo partner industriale a cui sarà affiancato lo Stato che avrà il 51% della compagnia. Dal canto loro i Cinque Stelle invece starebbero lavorando a un progetto che prevede già in autunno l’ingresso nel vettore di un soggetto pubblico, partecipato da aziende come la Cassa depositi e prestiti o le Ferrovie dello Stato per individuare poi solo successivamente il partner con cui operare.
Lo rivela La Stampa citando una fonte vicina al governo anche se, chiarisce la stessa fonte, un’idea condivisa politicamente tra le due forze ancora non c’è.
“Penso che tra il mese di settembre e ottobre ci saranno importanti novità. Alitalia rimarrà un vettore nazionale che farà viaggiare le persone in Italia e all’estero nell’interesse nazionale, è molto strategica”.
Così il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Il fattore tempo non è dalla parte del governo visto che la scadenza del termine per la cessione della ex compagnia di bandiera oggi affidata ai commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari è il 31 ottobre prossimo. Probabile però che a fine agosto o al più tardi a inizio settembre proprio i tre commissari incontrino per la prima volta i ministri del governo, a cui di fatto rispondono e da lì si scoprirà quale sarà la strada che il governo intende prendere per Alitalia. In ogni caso sarà un ritorno al passato a circa 10 anni fa quando era di fatto in mano pubblica.