Società

Alitalia: situazione degenera, il tempo ormai è scaduto

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il tempo a disposizione per salvare Alitalia sta per scadere e la situazione sembra sempre più compromessa con il passare delle ore, come dimostra l’ultimo stop ai negoziati tra sindacati e azienda sul piano di tagli al personale di terra e di risparmio dei costi. Ormai tra le parti sociali è un muro contro muro.

“Spero che si raggiunga una soluzione per domani. Spero che prevalga la responsabilità”. Lo ha detto il presidente designato dell’Alitalia, Luigi Gubitosi, in una pausa delle trattative al Mise tra azienda e sindacati sul piano industriale.

Il salvataggio dell’ex compagnia di bandiera italiana si fa sempre più difficile. “La situazione è un po’ più complicata di ieri”, ha aggiunto Giubitosi, “perché il tempo sta scadendo“.

Alle 20, secondo quanto riferito dalle agenzia stampa, è previsto un incontro forse decisivo al Ministero dello Sviluppo Economico tra il governo e i sindacati di categoria, per tentare di sbloccare la trattativa sulla vertenza Alitalia che è ancora congelata quando mancano poche ore al fischio finale. A seguire il governo dovrebbe incontrare l’azienda.

Per il governo, presumibilmente, dovrebbero partecipare il ministro del dicastero ospitante, Carlo Calenda, quello ai Trasporti e alle Infrastrutture Graziano Delrio e quello del Lavoro Giuliano Poletti.

“Si lavora fino all’ultimo minuto disponibile”, ha fatto sapere Calenda, entrando al Mise dove è in corso una difficile trattativa tra Alitalia e sindacati sul piano industriale della compagnia.

Alla domanda dei giornalisti per un commento sulla sospensione delle trattative, il ministro ha risposto: “Non ho un’opinione in merito”. Oggi la compagnia ha infatti imposto uno stop alle trattative con i sindacati, giudicando negativamente le controporoposte avanzate dai rappresentanti dei lavoratori sulla vertenza per il nuovo Piano industriale per il personale di terra.

Il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, che ha dato la comunicazione uscendo dal ministero, ha chiesto l’intervento di emergenza del Governo. Il confronto, sempre molto intenso, è ripreso alle 16.

“Alitalia giudica insufficienti le nostre proposte e ha sospeso unilateralmente le trattative. Ora scenda in campo la politica, perché l’azienda sottovaluta le nostre proposte e non si sposta dalle sue richieste”, ha spiegato Tarlazzi ai giornalisti.

“Abbiamo chiesto che la trattativa prenda una piega diversa – ha concluso – e che da tecnica diventi politica perché così non si può andare avanti. Ora scenda in campo la politica”.

Da parte sua il segretario nazionale della Filt-Cgil Nino Cortorillo ha osservato che “le organizzazioni sindacali confederali insieme a quelle professionali hanno avanzato delle contropoposte sulla riduzione dei costi per il personale navigante che sono state respinte da Alitalia”.

“Continuiamo a sostenere – aggiunge infine Cortorillo – che non si può risanare Alitalia tagliando i salari ma modificando nel tempo la struttura retributiva”.

Crisi Alitalia: tempo ormai scaduto
Alitalia air transport employees takes part in a protest rally on March 20, 2017 at Rome’s Fiumicino airport.
Air traffic in Italy was being disrupted on March 20 due to strikes at the nation’s airports, including a four-hour work stoppage by air traffic controllers. Alitalia, facing fierce competition from low-cost carriers like Ryanair, is expected to cut 2,000 jobs and slash salaries by nearly a third, moves opposed by the unions which have called for a strike at the Italian carrier on April 5. / AFP PHOTO / Alberto PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)