L’ex presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, l’aveva già affermato ieri nel corso della trasmissione “Di Martedì” su La7: “Quello che è avvenuto con il referendum è una cosa unica: i dipendenti di un’azienda si sono quasi autolicenziati”. Perciò, forse, è meglio dare loro una seconda possibilità con una nuova votazione: è questa la proposta lanciata sulle pagine del Messaggero dalla presidente della Cisl, Anna Maria Furlan.
Secondo quanto affermato da Furlan al quotidiano di Roma, nel referendum di fine aprile “è prevalsa la rabbia, ma anche messaggi sbagliati di chi si sentiva di garantire l’impossibile, cioè la nazionalizzazione“. E “quando un referendum riguarda non i contratti o l’organizzazione del lavoro ma l’esistenza stessa di un’impresa qualche riflessione su come gestire la democrazia e la partecipazione sindacale bisogna farla”.
In occasione del referendum i dipendenti di Alitalia avevano avuto la facoltà di esprimersi contro o a favore del pre-accordo raggiunto fra l’azienda e i sindacati: offrire questa possibilità, in un clima così teso, è stato “un grave errore strategico” secondo Furlan.
Il Messaggero, dando credito alla possibilità “di una nuova consultazione sul piano di salvataggio studiato da Renzi“, afferma che le posizioni della presidente della Cisl possano dividere il fronte sindacale.
Nel frattempo, l’ex presidente Montezemolo non ha risparmiato Etihad dalle sue responsabilità nella gestione dell’ex vettore di bandiera, affermando che l’errore più grave, oltre a quello di aver scelto manager sbagliati, è stato “non essersi resi conto che il problema” di Alitalia “non era solo economico ma di modello di business”.