Un piano per rilanciare Alitalia tutto made in Italy. A questo starebbe lavorando il governo giallo-verde secondo quanto scrive La Stampa.
L’idea è quella di una soluzione tutta italiana, per salvaguardare i posti di lavoro e avere nuovamente una compagnia aerea di bandiera. Niente più 51%, come inizialmente immaginato. Il governo sta studiando un piano per avere il 100% del gruppo.
Cosa significa? In sostanza Lega e M5S hanno concordato una linea dopo un vertice fra Di Maio e Armando Siri. Inoltre si prevede anche l’ingresso nel capitale di Alitalia di Fs, Poste e Cdp. Tra settembre e ottobre sarà presentato il nuovo piano industriale che prevede la nazionalizzazione totale.
Oltre al fatto che l’operazione sarebbe vista dalla Ue come aiuti di Stato, l’ingresso di Ferrovie, Poste e Cassa depositi e prestiti in Alitalia non ha alcun senso, scrive sul Sole 24 Ore Carlo Festa.
“Sarebbe un carrozzone statale dove fra l’altro verrebbero utilizzati i soldi del risparmio postale su una compagnia aerea che storicamente assorbe molta cassa. Inoltre se da una parte potrebbe avere senso l’ingresso di Fs sulla tratte nazionali, non si capisce come Fs (e tanto meno Poste) possano entrare nel business delle tratte internazionali. In più Poste stessa ha una compagnia aerea (la Mistral) di cui si sta cercando di liberare in quanto non rappresenta core business. L’unico modo di rilanciare Alitalia era una partnership con una compagnia estera: ma chi tra Lufthansa, Air France e altre avrà il coraggio di investire in Italia con questi chiari di luna politici?”.