Tasse e inflazione elevate combinate con una diffusa disuguaglianza di ricchezza e una partigianeria senza precedenti stanno spingendo gli Stati Uniti sull’orlo della guerra civile: l’allarme arriva dal miliardario Ray Dalio. Il fondatore e presidente di Bridgewater Associates, il più grande hedge fund del mondo, che in post du LinkedIn, dipinge un quadro dalle tinte fosche nell’anno delle elezioni Usa di Metà mandato.
Quando potenze straniere come Cina e Russia sfidano un Paese alle prese con alti livelli di disaccordo vuol dire che ci troviamo “in un periodo particolarmente rischioso”, ha scritto Dalio. “Credo che ora siamo in questo periodo”.
“Un aumento del populismo e dell’estremismo, oltre alla litigiosità tra sinistra e destra, sono i classici indicatori di futuri conflitti” ha spiegato Dalio, aggiungendo che gli le forze politiche estremiste vedono il rispetto della legge come secondario rispetto alla vittoria. Il riferimento è a quello che è successo il 6 gennaio 2021, quando i sostenitori del presidente Donald Trump hanno preso d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti nel tentativo di ribaltare l’esito delle presidenziali.
Dalio, che sta promuovendo il suo nuovo libro sull’ascesa e la caduta delle nazioni (“Il mutevole ordine del mondo. Storia dei successi e dei fallimenti delle nazioni”) ha individuato sei fasi di disordine e ordine interni. Tutto inizia con la creazione di un nuovo governo seguito da periodi di pace e prosperità. Alla fine, la spesa in eccesso e l’accumulo di ricchezza e potere pesano sul sistema, portando a “cattive condizioni finanziarie e intensi conflitti”, ovvero la fase in cui ci troviamo ora, secondo Dalio. Il passo successivo, è la guerra civile e la rivoluzione, che riconduce dritti alla prima fase.
“La storia mostra che aumentare le tasse e tagliare la spesa quando ci sono grandi divari di ricchezza e cattive condizioni economiche, più di ogni altra cosa, è un anticipatore di guerre civili o rivoluzioni di qualche tipo” ha spiegato.
Elezioni Mid-Term: per Dalio il trionfo degli estremismi
Ma torniamo agli Stati Uniti. Nell’anno delle elezioni di medio termine del 2022, Dalio prevede che i moderati perderanno seggi mentre gli estremisti e i populisti di entrambi i partiti li guadagneranno.
Non solo. Il finanziere Usa prevede anche che le sentenze della Corte Suprema diventeranno più controverse. Entro le elezioni presidenziali del 2024, ha detto, ci sarà una “battaglia tra i populisti di destra e i populisti di sinistra in cui nessuna delle due parti accetterà di perdere”.
“Una tale sequenza di eventi sarà coerente con il tipico percorso che porta alla guerra civile”, ha concluso, spiegando che non è escluso se in questo conflitto ci saranno morti, come è successo il 6 gennaio dello scorso anno.